venerdì 24 novembre 2017

La minaccia Acea incombe ancora su quel che resta del lago di Bracciano

Un protocollo per la gestione delle emergenze idriche, un nuovo piano di gestione del lago, l’installazione di un sistema di misurazione delle captazioni, un censimento dei pozzi che attingono dalle falde intorno al lago a carico della Città Metropolitana di Roma Capitale, la valutazione di massima di un sistema di blocco automatico delle captazioni, e l’autorizzazione per nuove concessioni. Sono queste le principali conclusioni raggiunte il 22 novembre alla riunione convocato dalla Regione Lazio per discutere dell’emergenza idrica del Lago di Bracciano. Le istituzioni hanno proposto una serie di misure ben definite. In primis l’installazione di un misuratore presso gli impianti di Castello Vici, ad Anguillara e di altri misuratori magnetici presso gli impianti di sollevamento di Cesano. Inoltre - in ottemperanza a quanto disposto dal disciplinare della concessione - è stata chiesta l’installazione di un sistema automatico di saracinesche in grado di interrompere la captazione non appena si supera la soglia limite. E'stata inoltre posta la questione relativa alla questione della separazione delle acque nere dalle acque bianche in modo da favorire un maggiore afflusso delle acque piovane verso il lago ed è stata inserito nel pacchetto anche un piano per la pulizia dei fossi. Ci sono poi le questioni legate all’emergenza attuale, come per esempio i costi legati alla rimozione delle alghe dalle spiagge per cercare di ridurre l’apporto di fosfati e anche la questione degli indennizzi agli operatori economici danneggiati dall’abbassamento del livello del lago. Un capitolo a parte è poi rappresentato dalla necessità di attrezzare interventi di manutenzione straordinaria sui pontili di attracco della Motonave Sabazia II. La Regione Lazio ha richiamato tutti gli Enti presentialle proprie competenze. In primo luogo la Città Metropolitana che entro due settimane dovrà fornire una mappa dei pozzi presenti nel bacino imbrifero del lago. Si tratta di uno strumento che doveva essere stato realizzato già da tempo e al quale le istituzioni del lago avevano dato la piena disponibilità a collaborare anche con l’impiego delle Polizie locali e dei Guardiaparco già a partire dallo scorso mese di maggio. Dal canto suo Acea ha dichiarato che la situazione è ancora di piena emergenza idrica e che dalle sorgenti del Capore sono stati recuperati appena 100 litri al secondo, per cui, in caso di necessità saranno di nuovo costretti a prendere acqua dal Lago di Bracciano. Anche se ora il lago è oltre il suo minimo storico a meno 197 centimetri rispetto allo zero altimetrico fissato a 163,04 metri sul livello del mare. Per scongiurare questo scenario, la Regione ha dato la sua disponibilità ad autorizzare nuove concessioni e l’Acea ha annunciato un piano di investimenti di circa 27 milioni di euro. Inoltre Acea ha specificato che i costi degli interventi richiesti saranno caricati in bolletta, saranno cioè a carico dei cittadini. Nel frattempo, la Regione ha imposto ad Acea di mettere a punto un protocollo per la gestione delle emergenze affidato direttamente alla Regione e di prevedere un nuovo modello di gestione della risorsa stessa. (Fonte Comunicato congiunto)

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