martedì 6 marzo 2018

Anguillara – Caos in via Santo Stefano dopo la nuova frana di oggi in prossimità del cantiere ex Cinema

Si complica la vicenda della frana a via Santo Stefano ad Anguillara. Questa mattina nuovo cedimento del costone di proprietà del Comune adiacente al cantiere per la costruzione di un nuovo manufatto nello spazio dove già insisteva un cinema, ora demolito. Evacuate le due abitazioni di largo Pietro Mascagni 2 di proprietà di Maria Teresa Bucci e Alberto Ricci e interdetta al traffico veicolare via Santo Stefano nel primo tratto. L’acceso è consentito tra la Croce e via Puccini solo ai residenti. Gravissimo il disagio che sta provocando questa vicenda. Dopo una prima ordinanza del 3 marzo questa mattina la sindaca è stata costretta a ordinare lo sgombero delle abitazioni e a vietare il transito. E’ seguita dopo qualche ora una ordinanza di integrazione a firma del comandante della polizia municipale Francesco Guidi, nella quale si precisa che il transito è consentito ai soli residenti nel senso inverso al normale senso unico di marcia della strada. Non è indicato cosa è consentito per i negozianti della strada, né per i titolari di studi sanitari presenti in loco. Nella ordinanza sindacale odierna si fa riferimento al verbale redatto dal Responsabile dell’area Tecnica, Pianificatore Territoriale Egidio Santamaria, con il quale viene segnalata una pericolosa frana sul costone stradale di via santo Stefano, foglio n.6 particella 907, che ha generato, oltre al pericolo per la circolazione stradale, un potenziale pericolo di crollo dei sovrastanti edifici abitativi. Dopo il primo cedimento avvenuto in prima serata il 1 marzo scorso, il 3 marzo è stata emessa una prima ordinanza in cui il Comune si chiama fuori dalle responsabilità ed ordina a vari soggetti la messa in sicurezza ad horas. Ma evidentemente il provvedimento arriva tardi visto che questa mattina considerato il nuovo cedimento è stato necessario lo sgombero di due case. A suo discapito il Comune richiama alcune note del 2016 e una del 2017. Si tratta delle note del Responsabile dell’Area Tecnica e del Responsabile del procedimento, prot. 33318 del 24 novembre 2016 e prot. n. 6333 del 27 febbraio 2017, con le quali si ricordava che il Comune non è responsabile di eventuali danni a cose e/o persone derivanti dal cantiere in corso e si diffidava la società “Domus Fenice srl” a mettere in sicurezza l’area dello stesso cantiere e della nota dell’Amministratore Unico della Società “Domus Fenice” sig. Claudio Agrippinetti con la quale comunicava “…… Abbiamo preso atto della VS nota del 27/02/2017 e già provveduto alla messa in sicurezza dell’Area ….”. A dover provvedere alla messa in sicurezza secondo quanto ordinato dal responsabile Santamaria sono: Soc. “Domus Fenice srl” di Anguillara, il geometra Danilo Guidi in qualità di direttore dei lavori; la Ditta Esecutrice Carlo Medici di Bracciano, la Ditta esecutrice Edil Clodia di Anguillara, Ing. Massimo Flenghi in qualità di Direttore dei lavori; e i signori Pietro e Maria Antonini in qualità di comproprietari. Tre giorni per una ordinanza possono essere stati troppi visto che il fonogramma del Comando dei Vigili del Fuoco di Roma prot. n. U.0014402 del 2 marzo 2018, pervenuto in pari data ed acclarato al protocollo dell’Ente al n. 7158 parlava chiaro. Il Funzionario del Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco di Roma precisava infatti che il 1° marzo intervenuto in loco per un sopralluogo della verifica statica “ha constatato il crollo del terreno di contenimento circostante un cantiere. La frana – scrive ancora il funzionario – apparentemente favorita dalla mancanza di adeguate opere di contenimento rispetto al fabbricato in costruzione ha creato sgrottamenti di terreno fino al limitare delle opere di fondazione dei fabbricati limitrofi creando un crollo parziale di un’area cortilizia di pertinenza del fabbricato con accesso da largo Pietro Mascagni 2. Ciò stante, poiché non è possibile escludere una evoluzione peggiorativa del dissesto in parola, con evidente pericolo incombente per persone terze, si rende necessario che chi di dovere provveda a far eseguire sotto la guida di un tecnico qualificato e responsabile un’accurata verifica nonché tutti i lavori di assicurazione, consolidamento e definitivo ripristino come il caso richiede. I lavori di consolidamento – scrive il funzionario – dovranno essere effettuati con tutta l’urgenza che il caso richiede in quanto il protrarsi di condizioni meteo avverse potrebbe peggiorare repentinamente le condizioni statiche del terreno di riporto”. Saprà sbrogliare questa intricata matassa la nuova assessore all’Urbanistica Maria Acrivoulis nominata il 28 febbraio scorso dopo le dimissioni dell’ex assessore Andrea Piccioni? E’ molto probabile che tutta questa vicenda sfocerà in un contenzioso di non facile soluzione. Graziarosa Villani RIPRODUZIONE RISERVATA

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