venerdì 16 marzo 2018

I lavori pubblici di Bracciano in mano al finanziere Giovanni Bentivoglio. Oggi debutto del neoassessore in Consiglio comunale. Loculi al primo posto

“L’assessore Bentivoglio merita la massima fiducia da parte mia”. Così nella seduta del Consiglio comunale di oggi il sindaco di Bracciano Armando Tondinelli si è assunto ogni responsabilità in merito alla nomina del maresciallo della Fiamme Gialle, Giovanni Bentivoglio, alla carica di assessore ai Lavori Pubblici del Comune di Bracciano. Sul punto era intervenuto poco prima il consigliere di opposizione di Per un’altra Bracciano Claudio Gentili il quale, sottolineando come Bentivoglio, abbia svolto nel recente passato braccianese “una attività investigativa che ha riguardato l’amministrazione e alcuni dipendenti comunali”, sollevava questioni di “opportunità” in merito a tale nomina. Per Tondinelli non c’è alcuna inopportunità. “Bentivoglio è una persona capace e preparata che deve solo dare gli indirizzi agli uffici”. Tondinelli ha poi affermato che il maresciallo, classe 1964, è ora in pensione. Bentivoglio, presente in aula, non ha preso la parola, né per un saluto all’assise comunale, né per intervenire in merito ai rilievi sollevati. Nel corso della discussione poiché sempre Gentili aveva messo in evidenza il frequente avvicendamento di assessori, Tondinelli ha precisato che solo uno è stato revocato, evidentemente Elena Felluca con delega alla Cultura, e che gli altri, compreso Remigio Marini, a cui subentra Bentivoglio, si sono dimessi “per il troppo lavoro”. Bentivoglio come Osimo percepirà rimborsi per i trasferimenti visto che è residente a Civitavecchia determinando un aggravio di spesa per le casse comunali. Non era presente in aula il vicesindaco Gianfranco Rinaldi mentre Luca Testini, già presidente del Consiglio comunale, ha partecipato ai lavori dai banchi della maggioranza. Bentivoglio avrà un gran bel da fare visto che le opere pubbliche a Bracciano sono al palo. Se, come da priorità indicate dal piano triennale opere pubbliche, ci sarà da lavorare alla realizzazione di loculi, sarà importante sapere quali soluzioni proporrà per l’apertura del centro civico di Bracciano Nuova, per la riapertura dell’Auditorium Comunale, per il ponte pesonale sul fossato, per i giardini pubblici di via del lago, o se anche il suo operato non andrà oltre ad interventi tappabuche delle strade comunali. Ci chiediamo poi perché la delega anche all’acquedotto visto che il servizio idrico è stato trasferito ad Acea. Nulla è stato detto sull'anomala dichiarazione allegata al decreto di nomina. Graziarosa Villani RIPRODUZIONE RISERVATA

mercoledì 14 marzo 2018

Bracciano - Verso una rete di collaborazione tra Comuni del Lago. Il 17/3 amministratori del territorio a confronto

Il 17 marzo alle 10 nella sala consiliare del Comune di Bracciano importante incontro tra amministratori locali del territorio per la presentazione del Regolamento per la collaborazione tra amministrazione e cittadini per la gestione condivisa dei beni comuni urbani. L’evento sarà introdotto da Gregorio Arena, Presidente di Labsus. Adottato ormai da 141 comuni in tutta Italia, il Regolamento mira a dare attuazione concreta al cosiddetto "principio di sussidiarietà orizzontale" sancito dalla Costituzione, garantendo a tutti i cittadini un ruolo attivo nella cura dei beni comuni urbani. L’amministrazione comunale di Bracciano invita cittadini e associazioni del territorio a partecipare all’incontro organizzato in collaborazione con Labsus e con il patrocinio di ANCI Lazio, che affronterà in particolare il tema del lago come bene comune sovralocale. L’appuntamento vuole portare alla creazione di una Rete fra i comuni del territorio sabatino che hanno già adottato o intendono adottare il Regolamento per i Beni Comuni. Alla giornata contribuiranno con i loro interventi anche Giuseppe De Righi, vicesegretario generale di ANCI Lazio, e amministratori dei Comuni di Bracciano, Anguillara e Trevignano Romano. Si vuole mettere in moto le energie dei cittadini, adottare e sviluppare idee per concretizzare una rete della collaborazione.

martedì 13 marzo 2018

Bracciano: con Giovanni Bentivoglio la Finanza entra in giunta. Municipio sempre più Palazzo dei Veleni

Bracciano a rischio corto circuito. La presunta “talpa” di Armando Tondinelli, il maresciallo delle Fiamme Gialle Giovanni Bentivoglio, è stato nominato il 2 marzo scorso, con l’ennesimo decreto del sindaco, assessore ai Lavori Pubblici. Poiché come si apprende da articoli di stampa il neonominato assessore si è occupato delle indagini riguardanti alcune delle vicende urbanistiche della storia recente di Bracciano, tra le quali quella delle palazzine di via Prato Giardino, Bentivoglio di fatto va a “collaborare” con molti dipendenti comunali che lui stesso ha indagato e perseguito. Poiché al Palazzo comunale già si respira un’aria di veleni stante i continui attacchi ai dipendenti, tanto che si è registrata una vibrante presa di posizione dei sindacati, l’aria potrebbe davvero diventare irrespirabile. Smessi i panni dell’indagatore, Bentivoglio, classe 1964, veste ora quelli di assessore e prende la relativa indennità oltre ai rimborsi spese visto che anche lui, come l’assessore al Bilancio Osimo, è residente a Civitavecchia. Un riconoscimento di non poco conto per un personaggio chiave nell’ascesa del già consigliere Tondinelli che ha fatto leva proprio sulle denunce per accreditarsi all’occhio della maggioranza degli elettori come il Salvatore di Bracciano. L’Associazione Salviamo Bracciano, affianco di Tondinelli nella fase preelettorale, da noi interpellata, commenta la nomina ad assessore di Bentivoglio come “una ottima scelta”. La stessa Salviamo Bracciano nel 2015 parlava di Bentivoglio come di “Un uomo scomodo che conosce fin troppi retroscena e che ha potuto indagare su molte vicende grazie alle denunce del consigliere Armando Tondinelli”. Tra avvicendamenti continui di segretari generali, balletti di nomine di capi area, commissioni e paventati procedimenti disciplinari, Bracciano ha proprio bisogno di questo “sceriffo”? Si tratta di una promessa mantenuta? E a Bracciano non c’era davvero nessuno che potesse occuparsi con competenza e professionalità di “Lavori Pubblici, Cimitero, Trasporti, Mobilità, Acquedotto (?) e Pubblica Illuminazione”? Perché la dichiarazione di Bentivoglio testualmente riporta la dicitura “in relazione all’avvenuta elezione di consigliere comunale” e non fa alcun accenno alla carica di assessore? Graziarosa Villani RIPRODUZIONE RISERVATA

Anguillara Le compagnie teatrali non si arrendono e si costituiscono in comitato

Il giorno 8 marzo, solo dopo aver aspettato lo svolgimento delle elezioni politiche, proprio per evitare qualsiasi strumentalizzazione da parte di chiunque, le Associazioni teatrali e culturali hanno indetto una conferenza stampa per far conoscere alla cittadinanza tutti i fatti che hanno determinato la chiusura del teatro della scuola media, unico spazio disponibile ad Anguillara per svolgere attività culturali. Le Associazioni in data 12/01/2018 e 08/02/2018 rispondevano, con grande disappunto, alle richieste dell’Amministrazione comunale del 04/01/2018, sull’ingiustificato aumento delle tariffe per l’uso del teatro e sulla richiesta di una caparra cautelativa, evidenziando “ancora una volta” le precarie e fatiscenti condizioni del teatro, manifestando stupore nel ricevere aumenti e non interventi per sanare una situazione, tra l’altro da anni conosciuta e ignorata dall’Amministrazione comunale, interventi fondamentali per svolgere attività di laboratori teatrali con minori in un luogo ai limiti della agibilità. L’ Amministrazione Comunale, infatti, appena insediata nell’agosto del 2016 aveva preso piena conoscenza della grave situazione, con sopralluoghi dell’ufficio tecnico, adottando una delibera di giunta (del 80 del 5/8/2016) con la richiesta di finanziamento alla Regione Lazio per interventi di adeguamento del Teatro. La Dirigente scolastica e il suo RSPP (responsabile della sicurezza) hanno mai segnalato questa grave situazione? I bambini della scuola frequentavano il locale senza nessuna precauzione? Ci voleva la segnalazione delle Associazioni teatrali per affrontare il problema? In una riunione tenutasi in sala consiliare a ottobre 2016, con la presenza dell’Assessore e delle Associazioni, la dirigente scolastica Dr.De Muro sosteneva che l’unico ostacolo per dare inizio alle attività fosse il precario stato del cancello carraio su via San Francesco. Sistemato il cancello, la dirigente consegnava le chiavi dello stesso e del teatro alle Associazioni che, quindi, potevano iniziare le attività. Nel verbale di consegna delle chiavi si faceva riferimento solo all’interdizione del locale spogliatoio e quindi al suo utilizzo. Si fa notare che le Associazioni che utilizzavano lo spazio teatro sono tutte associazioni senza fini di lucro e il vedere che si veniva considerati oggetto di entrate per le casse comunali, anziché valorizzazione di attività culturali, faceva emergere la grande preoccupazione, da tempo manifestata, che la cultura nel nostro paese non ha alcuna priorità. Altro fatto grave di cui si prendeva atto che solo dopo i nostri solleciti, che se non fossero stati presentati da noi Associazioni non avrebbe cambiato lo stato delle cose, l’Amministrazione comunale con il personale preposto effettuava un sopralluogo il 21/2/018 e come se scoprisse solo allora la grave situazione dichiarava inagibile il teatro, teatro utilizzato non solo da noi Associazioni ma da tutti gli allievi e personale docente della scuola. Inoltre a testimonianza della gravità delle cose, nella riunione dell’8 marzo viene letto il comunicato dell’assessore Viviana Normando, che con affermazioni tipiche di chi sa di avere qualche difficoltà, esce, ancor prima della nostra conferenza stampa, con attacchi nei nostri confronti e impegni e promesse da anni ripetuti e mai mantenuti. Oggi le Associazioni si trovano ad affrontare grandi disagi e aggravi per continuare le loro attività teatrali e culturali, avendo preso impegni con le famiglie dei loro iscritti e stipulato assicurazioni onerose per le attività che svolgono con i minori. Chiediamo all’Amministrazione comunale di mettere a disposizione delle Associazioni fin da subito uno spazio consono per continuare le nostre attività culturali o di farsi carico di tutti gli oneri conseguenti a tale situazione visto che la delibera di giunta n.183 veniva approvata in data 28/11/2017 e a noi associazioni veniva comunicata solo il 04/01/2018 e visto anche che veniva dato in locazione uno spazio da tempo non agibile e con il patrocinio del comune su iniziative come saggi allievi scuola e associazioni, cineforum, rappresentazioni teatrali, ecc.. Noi Associazioni non ci arrendiamo e in difesa della cultura decidiamo di costituirci in un comitato per fare da stimolo e pungolo nei confronti di questa amministrazione comunale e porre rimedio a questo inquietante e arretrato immobilismo. Firmatari IN DATA 08/03/2018 L’ACQUARIO, L’ALCHIMIA, IL BATTELLO, NATI PER IL TEATRO, LO SGUARDO di HANDALA, La compagnia L’OTTOVOLANTE, HELIOS

venerdì 9 marzo 2018

Anguillara - Nel paese alla deriva presidenti di Pro Loco e Rioni intimati come trasgressori per non aver rimosso nei tempi dai Giardini del Torrione le strutture in legno dell’ultimo Presepe Vivente (patrocinato dal Comune). Siamo al paradosso

L’idiozia ad Anguillara non conosce limiti. Multati i presidenti dei Rioni e della Pro Loco per aver lasciato alcune strutture in legno presso i Giardini del Torrione di Anguillara, presepe patrocinato peraltro dal Comune di Anguillara. E a dire che proprio sui rioni e sulla Pro Loco la sindaca Anselmo sembrava aver puntato per l’organizzazione di eventi nel territorio. Mentre l’orologio di piazza è fermo da mesi, mentre le strade groviera sono ancora sovrastate da improbabili luminarie natalizie alla soglia della Primavera, ad Anguillara si imputano come trasgressori persone ed associazioni che dedicano il loro impegno a colmare un vuoto culturale che si è fatto voragine. I citati sono accusati di aver violato i commi 1 e 2 del Regolamento della Polizia Municipale in quanto hanno lasciato queste strutture in loco oltre il termine del 17 gennaio 2018 concordato. L’accertamento delle norme di Polizia Urbana ha raggiunto il presidente della Pro Loco Giovanni Smarchi, il presidente del Rione Castello Marcello Pelliccioni, il presidente del Rione San Francesco Pasquale Riccioni, il presidente del Rione Stazione Cinzia Fracassa, il presidente del Rione La Valle Eros Mochi. Non ci risulta che analoghi provvedimenti abbiano riguardato gli amministratori per le tante strutture lasciate incustodite sulle strade cittadine tra cui gli orrendi vasi per i posticci alberi natalizi, né per la mancata rimozione delle luminarie, né per l’orologio di piazza mal funzionante, né per la panchina messa in malo modo in piazza del molo a coprire uno scolo senza grata, né….l’elenco è lunghissimo. La notizia parla da sola. L’associazionismo sfruttato e multato. Graziarosa Villani RIPRODUZIONE RISERVATA

giovedì 8 marzo 2018

Anguillara - Silvio Bianchini: "Cosa aspetta il Comune a mettere in sicurezza Largo Mascagni

"VORREI SAPERE COSA ASPETTA IL COMUNE A METTERE IN SICUREZZA LARGO MASCAGNI!!! Se continua a piovere e tra una settimana è previsto un peggioramento, la situazione potrebbe precipitare. Ricordiamoci che sotto ci sono delle cavità che con il crollo avvenuto possono collassare". E' quanto ha scritto questa mattina il capogruppo del Pd Silvio Bianchini sul suo account Facebook a corredo delle due foto che mostrano la gravità della situazione. Nell'area si sono registrati due crolli, il primo il 1° marzo, il secondo il 6 marzo.
Nella via San Francesco, ancora chiusa al traffico, registrato inoltre sul lato destro piccoli cedimenti sui quali sono intervenute delle squadre. Graziarosa Villani RIPRODUZIONE RISERVATA

Bracciano - Mamma s'incatena al portone del Municipio. All'asilo Pasqualetti dal 23 febbraio non c'è più l'insegnante di sostegno. Scandalo nella giornata dei diritti delle donne.

Pessimo 8 Marzo a Bracciano dove una madre è stata costretta ad incatenarsi al portone del Municipio per chiedere che suo figlio, disabile, possa tornare a scuola. Dal 23 febbraio alla scuola paritaria dell'infanzia di via dei Pasqualetti non 'è più l'insegnate di sostegno perché l'incarico era scaduto. Solo l'8 febbraio, pur conoscendo i lunghi tempi, ministeriali è stata fatta richiesta di assunzione al ministero della pubblica istruzione. In quella classe sono due così i bambini che non possono andare a scuola. Nella giornata dei diritti delle donne tutto ciò decreta il fallimento delle politiche sociali della giunta Tondinelli. L'ennesimo attacco peraltro ai servizi dopo la cancellazione, per il prossimo anno di una sezione proprio alla scuola di Pasqualetti. Ci si trincera dietro il "non ci sono soldi". "Eppure ieri - commenta l'ex assessore Gianpiero Nardelli - è stata adottata una delibera in cui si assumono 15 persone delle quali alcune con il ricorso all'articolo 110".
Sul posto a dare conforto alla mamma si è precipitata la consigliera di opposizione del Pd Chiara Mango. Il sindaco è al momento fuori sede ma dall'amministrazione hanno fatto sapere che a breve verrà firmata una delibera per rinnovare l'incarico. Altro che diritti delle donne. Bracciano oggi ha scritto una pagina nera. La mamma indossa una maglietta con su scritto: "Sono qui per difendere i diritti di mio figlio disabile". Attorno alle 14.30 dopo un incontro tra la donna e il sindaco e vari sostenitori tra comitati e forze politiche, la vicenda pare abbia avuto una svolta positiva. Le famiglie sono state rassicurate sul ritorno dell'insegnante di sostegno. Si aspetta ufficialità. Graziarosa Villani RIPRODUZIONE RISERVATA

mercoledì 7 marzo 2018

RIESCO: il nuovo progetto della Regione per i giovani

A Dicembre scorso è stato dato il via a Riesco, il progetto della Regione Lazio rivolto ai ragazzi dai 18 ai 29 anni che hanno difficoltà a collocarsi nel tessuto formativo e a trovare un posto di lavoro. Il progetto prevede per un anno, per circa 5.000 ragazzi, un corrispettivo di 600 euro al mese. L’iniziativa è attuata tramite la ‘Carta Riesco’, una prepagata che consente di acquistare una serie di servizi a catalogo, “acquistabili” su 2 cataloghi: il “Catalogo regionale dei servizi di orientamento alla formazione e al lavoro e dei servizi di formazione”; il “Catalogo delle attività di cultura, creatività e cura del sé” è costituito da attività che stimolano l’apprendimento, la creatività e la cittadinanza attiva come libri, ingresso a teatro, musei, mostre, altri eventi.L’iniziativa è rivolta a 4.000 giovani di cui 1.000 saranno coinvolti nella prima fase di sperimentazione operativa. Chi sono i destinatari? I giovani di età compresa tra i 18 e i 29 anni compiuti, residenti o domiciliati da almeno 6 mesi nel territorio della Regione Lazio; con ISEE 2017 (relativa ai redditi 2016) non superiore a € 15.000,00; nella condizione di: essere disoccupati; non essere iscritti a percorsi formativi o scolastici; non essere iscritti a percorsi di orientamento; non essere iscritti all’Università. Non avere in corso partecipazioni ad altri progetti e/o iniziative finanziati con il POR Lazio FSE 2014-2020 o da altri programmi di politica attiva del lavoro della Regione Lazio (“Garanzia Giovani”). La Carta, rilasciata per conto della Regione Lazio da Poste italiane, ha validità un anno e un plafond complessivo massimo di 7.200 Euro, pari mediamente ad € 600,00 mensili. Il progetto è stato illustrato oggi in un incontro a Bracciano. III Scadenza 2018 - dalle ore 9.00 del giorno 9/04/2018 alle ore 17.00 del giorno 20/04/2018.

Anguillara – Compagnie teatrali in rivolta. Chiuso anche l’ultimo spazio. Domani incontro al ristorante Boricella

Grave attacco alla voglia di teatro ad Anguillara. Anche l’ultimo spazio è sottratto all’associazionismo. Anguillara sempre più alla deriva. Le tante compagnie locali si uniscono per denunciare l’ennesimo sgambetto dell’amministrazione Anselmo, ex o attuale M5S. Domani 8 marzo 2018 alle 18 al ristorante Boricella in via Trevignanese 20 le associazioni L’Alchimia, L’Acquario, Il Battello, Nati Per Il Teatro, L’ottovolante, Teatro Helios, Handala operanti nel territorio hanno convocato una conferenza stampa per far conoscere alla cittadinanza “la incresciosa e insopportabile situazione che colpisce le nostre associazioni e la cittadinanza tutta, rendendo sempre più difficile svolgere attività culturali”. “ Ai primi di gennaio senza preavviso, a stagione inoltrata e con impegni già presi – scrivono le compagnie in un comunicato congiunto - ci è stato comunicato il raddoppio delle quote dovute per l’utilizzo del teatro della scuola media, unica struttura esistente ad Anguillara, per poter svolgere attività di laboratori teatrali e unico luogo per provare e rappresentare lavori teatrali ed eventi culturali, creando a noi associazioni un forte disagio e notevoli aggravi. Increduli e stupiti per tali richieste, ritenute del tutto inadeguate, soprattutto per le precarie condizioni del teatro, le associazioni hanno inoltrato pressanti e continue proteste alla amministrazione comunale che ha finalmente risposto facendo un sopralluogo il 21/02/2018 nei locali del teatro, sopralluogo che ha confermato le disastrose condizioni del teatro (condizioni da tempo ben conosciute e ignorate dall’amministrazione comunale), e che ha fatto dichiarare il teatro inagibile. Una amministrazione distratta e assente che invece di incoraggiare e sostenere le attività culturali chiude l’unico spazio disponibile senza prendersi alcun impegno per una reale, immediata e definitiva soluzione del problema”. L’incontro servirà per fare il punto della situazione e per concertare delle azioni comuni a tutela dell’associazionismo locale. Graziarosa Villani Foto tratta da pagina Facebook compagnia L'Acquario. RIPRODUZIONE RISERVATA

martedì 6 marzo 2018

Anguillara – Caos in via Santo Stefano dopo la nuova frana di oggi in prossimità del cantiere ex Cinema

Si complica la vicenda della frana a via Santo Stefano ad Anguillara. Questa mattina nuovo cedimento del costone di proprietà del Comune adiacente al cantiere per la costruzione di un nuovo manufatto nello spazio dove già insisteva un cinema, ora demolito. Evacuate le due abitazioni di largo Pietro Mascagni 2 di proprietà di Maria Teresa Bucci e Alberto Ricci e interdetta al traffico veicolare via Santo Stefano nel primo tratto. L’acceso è consentito tra la Croce e via Puccini solo ai residenti. Gravissimo il disagio che sta provocando questa vicenda. Dopo una prima ordinanza del 3 marzo questa mattina la sindaca è stata costretta a ordinare lo sgombero delle abitazioni e a vietare il transito. E’ seguita dopo qualche ora una ordinanza di integrazione a firma del comandante della polizia municipale Francesco Guidi, nella quale si precisa che il transito è consentito ai soli residenti nel senso inverso al normale senso unico di marcia della strada. Non è indicato cosa è consentito per i negozianti della strada, né per i titolari di studi sanitari presenti in loco. Nella ordinanza sindacale odierna si fa riferimento al verbale redatto dal Responsabile dell’area Tecnica, Pianificatore Territoriale Egidio Santamaria, con il quale viene segnalata una pericolosa frana sul costone stradale di via santo Stefano, foglio n.6 particella 907, che ha generato, oltre al pericolo per la circolazione stradale, un potenziale pericolo di crollo dei sovrastanti edifici abitativi. Dopo il primo cedimento avvenuto in prima serata il 1 marzo scorso, il 3 marzo è stata emessa una prima ordinanza in cui il Comune si chiama fuori dalle responsabilità ed ordina a vari soggetti la messa in sicurezza ad horas. Ma evidentemente il provvedimento arriva tardi visto che questa mattina considerato il nuovo cedimento è stato necessario lo sgombero di due case. A suo discapito il Comune richiama alcune note del 2016 e una del 2017. Si tratta delle note del Responsabile dell’Area Tecnica e del Responsabile del procedimento, prot. 33318 del 24 novembre 2016 e prot. n. 6333 del 27 febbraio 2017, con le quali si ricordava che il Comune non è responsabile di eventuali danni a cose e/o persone derivanti dal cantiere in corso e si diffidava la società “Domus Fenice srl” a mettere in sicurezza l’area dello stesso cantiere e della nota dell’Amministratore Unico della Società “Domus Fenice” sig. Claudio Agrippinetti con la quale comunicava “…… Abbiamo preso atto della VS nota del 27/02/2017 e già provveduto alla messa in sicurezza dell’Area ….”. A dover provvedere alla messa in sicurezza secondo quanto ordinato dal responsabile Santamaria sono: Soc. “Domus Fenice srl” di Anguillara, il geometra Danilo Guidi in qualità di direttore dei lavori; la Ditta Esecutrice Carlo Medici di Bracciano, la Ditta esecutrice Edil Clodia di Anguillara, Ing. Massimo Flenghi in qualità di Direttore dei lavori; e i signori Pietro e Maria Antonini in qualità di comproprietari. Tre giorni per una ordinanza possono essere stati troppi visto che il fonogramma del Comando dei Vigili del Fuoco di Roma prot. n. U.0014402 del 2 marzo 2018, pervenuto in pari data ed acclarato al protocollo dell’Ente al n. 7158 parlava chiaro. Il Funzionario del Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco di Roma precisava infatti che il 1° marzo intervenuto in loco per un sopralluogo della verifica statica “ha constatato il crollo del terreno di contenimento circostante un cantiere. La frana – scrive ancora il funzionario – apparentemente favorita dalla mancanza di adeguate opere di contenimento rispetto al fabbricato in costruzione ha creato sgrottamenti di terreno fino al limitare delle opere di fondazione dei fabbricati limitrofi creando un crollo parziale di un’area cortilizia di pertinenza del fabbricato con accesso da largo Pietro Mascagni 2. Ciò stante, poiché non è possibile escludere una evoluzione peggiorativa del dissesto in parola, con evidente pericolo incombente per persone terze, si rende necessario che chi di dovere provveda a far eseguire sotto la guida di un tecnico qualificato e responsabile un’accurata verifica nonché tutti i lavori di assicurazione, consolidamento e definitivo ripristino come il caso richiede. I lavori di consolidamento – scrive il funzionario – dovranno essere effettuati con tutta l’urgenza che il caso richiede in quanto il protrarsi di condizioni meteo avverse potrebbe peggiorare repentinamente le condizioni statiche del terreno di riporto”. Saprà sbrogliare questa intricata matassa la nuova assessore all’Urbanistica Maria Acrivoulis nominata il 28 febbraio scorso dopo le dimissioni dell’ex assessore Andrea Piccioni? E’ molto probabile che tutta questa vicenda sfocerà in un contenzioso di non facile soluzione. Graziarosa Villani RIPRODUZIONE RISERVATA

venerdì 2 marzo 2018

Franco Bartolomei candidato al Senato di Potere al Popolo: “noi siamo sul versante giusto della storia”

Franco Di Bartolomei, candidato capolista al Collegio Plurinominale Senato Lazio 2, avvocato per conto di Ater, concorre per Potere al Popolo, proviene dalle fila di Risorgimento Socialista. E’ un esempio di come la lista di Potere al Popolo provenga dal basso e di come coauguli le forze della sinistra più alternativa. E di sinistra sono i suoi obiettivi. Via alla legge Fornero, via da Maastricht per superare l’impasse attuale e aprire un’altra fase. Alla vigilia delle elezioni l’aspirante senatore è una miniera di ottimismo. Lo basa sul nuovo processo che ha portato a Potere al Popolo, sulla crescita del consenso attorno alla lista, sulla grande organizzazione che in poco tempo e con poche forze il movimento è riuscito a mettere in campo. “Bisogna porre con fermezza il problema dei parametri di Maastricht. Fondamentale anche uscire dalla logica del deficit e far sì che le spese strutturali, per pubblicizzazioni di crisi produttive, piani di investimenti pubblici per il lavoro e per i giovani, non vengano computate. Bisogna ripubbliccizzare alcune banche e parte del sistema del credito…Sono ottimista sul superamento dello sbarramento del 3 per cento. La lista cresce a livello reale perché il lavoro di riorganizzazione della sinistra è stato straordinario. Questa lista chiarisce e risolve i problemi che hanno angosciato le sinistre. Noi siamo sul versante giusto della storia. Questa economia ha dimostrato di essere arrivata al capolinea. Non a caso una figura come Jean-Luc Mélenchon, il leader di France Insoumise che in Francia ha conteso alla Le Pen il consenso popolare ha aperto un dialogo con la nostra lista, ha riconosciuto Potere al Popolo come un interlocutore per portare avanti obiettivi comuni”. Graziarosa Villani

giovedì 1 marzo 2018

Anguillara Cede costone di largo Mascagni. Evacuate famiglie. Cantiere bloccato dalla giunta. Di chi le responsabilità?

Emergenza in corso ad Anguillara in prossimità del cantiere dell'ex Cinema in via Santo stefano. Il costone, probabilmente a causa di neve e pioggia, è ceduto all'interno dei pilastri sottostanti. Evacuate, a quanto si apprende, le abitazioni soprastanti in via Largo Mascagni. Sul posto ci sono i vigili urbani. Il cantiere era stato bloccato qualche settimana fa all'indomani delle dimissioni dell'ex assessore all'Urbanistica, avvocato Andrea Piccioni. "La delibera su Largo Mascagni, prima presentata in Consiglio e poi ritirata - spiega lo stesso Piccioni è stata la goccia che aveva fatto traboccare il vaso e a indurmi a presentare le mie dimissioni. Ma non era la sola. Avevo cercato di dare consigli. Ero contro il divieto di balneazione al lago dell'estate scorsa, contro il senso unico così come è stato attuato, contro la revoca delle concessioni alle Pantane per l'area artigianale. Per il cantiere di via Mascagni - spiega ancora l'ex amministratore - visto che in corso d'opera non era stato più possibile per questioni di solidità realizzare i parcheggi sotterranei previsti dal progetto avevamo preparato una nuova convenzione che prevedeva la realizzazione di 28 posti auto sopra di cui 12 privati, la riqualificazione di Largo Mascagni e la realizzazione di una scala che consentisse il transito da sopra a sotto permettendo da sopra di raggiungere direttamente l'area della Croce. Pensavo di cambiare Anguillara e mi sono trovato davanti invece una realtà non consona. Non era più il caso di rimanere. Sono una persona seria". Quello che è certo è che il blocco del cantiere, senza che fosse stato prima realizzata la messa in sicurezza del cantiere, sta causando i problemi di queste ore. Di chi sono le responsabilità. In paese monta la protesta. "Questa amministrazione è peggio di un terremoto". Graziarosa Villani RIPRODUZIONE RISERVATA

Italia Nostra Lazio su Fondi Cipe: Ribadiamo necessità tracciato alternativo a Superstrada Orte-Civitavecchia

Toni chiaroscuri per la notizia dello sblocco da parte del Cipe di 370 milioni per infrastrutture nella Regione Lazio. Italia Nostra non condivide i toni esaltati delle dichiarazioni fatte in queste ore dalla Regione Lazio in particolare per quanto riguarda i 50 milioni di euro “destinati alla copertura economica per la realizzazione della Superstrada Orte-Civitavecchia nel 1° tratto Cinelli-Monteromano”. Italia Nostra è capofila del ricorso inter-associativo ambientalista (Lipu, WWF, Gruppo di intervento giuridico e Forum Ambientalista) che con cittadini, comitati e titolari di aziende agricole ha sottoscritto il ricorso al TAR del Lazio contro il provvedimento deliberato dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri che ha concesso la compatibilità ambientale al progetto preliminare di Anas, il cosiddetto “tracciato verde”, che prevede il completamento della trasversale nell’area integra della Valle del Mignone. I 18 chilometri del tracciato distruggeranno gli equilibri millenari di quest’area dove interferisce la ZPS IT6030005 “Comprensorio Tolfetano-Cerite-Manziate" e il SIC IT60I0035 “Fiume Mignone - Basso Corso", siti della Natura 2000, il principale strumento europeo per la conservazione della biodiversità, tutelati dalla Direttiva 92/43/CEE “Habitat”. Il Ministero dell’Ambiente, con le parole della CTVIA, ha dichiarato che “La presenza di un’articolata serie di specifici regimi di tutela paesistica e naturalistica rende questa porzione della maremma laziale un’area che è vocata alla valorizzazione naturalistica e paesaggistica, di grande importanza per l’ulteriore sviluppo di economie locali legate a tali specificità. [...] Il tracciato ‘verde’, per quanto riguarda gli aspetti connessi alla tutela ambientale dei luoghi, altera irrimediabilmente un contesto caratterizzato da un paesaggio naturale di altissima valenza, storica, agricola ed ambientale che si è strutturato nel tempo raggiungendo un equilibrio antropico-naturale unico nel suo genere, deteriorando completamente la connotazione sedimentata nel tempo storico-agricolo-boschiva, praticamente integra, della Valle del Mignone”. Italia Nostra torna a ribadire la necessità della ricerca di un tracciato alternativo al “tracciato verde”. Riguardo i 10 milioni di euro sbloccati per l’attuazione del Piano regionale per le Piste Ciclabili Italia Nostra chiede di riservare una particolare attenzione alla progettazione, a partire dalla necessità di rispettare gli ambienti naturali, preferendo in tali contesti percorsi ciclopedonali senza illuminazione e di recuperare la progettualità già maturata negli ultimi trent’anni creando circuiti di attraversamento interregionale. Sugli altri interventi in programma è necessario che si apra un confronto con le organizzazioni del territorio tra le quali le sezioni locali di Italia Nostra, per garantire, nella loro attuazione, il rispetto dell’ambiente e del paesaggio.

mercoledì 28 febbraio 2018

Anguillara - Bianchini chiede chiarezza su arsenico e potabilizzatori. Approvate determinazioni contrastanti

Chiediamo alla Sindaca Anselmo cosa sta avvenendo all'acquedotto di Colle Biadaro e a questo punto anche a quello di Ponton dell'Elce. Abbiamo acquisito sull'Albo pretorio alcune determine che dichiarano la totale assenza di manutenzione dell'impianto di potabilizzazione dei Biadaro,il più grande acquedotto del paese. Nelle determina185 del 31 gennaio 2018 si dichiara che per il "mancato affidamento i parametri di legge di arsenico sono stati superati a causa della mancata prestazione della ditta". Ditta che non accettava l'affidamento e rispondeva per motivazioni a noi non note ma agli atti del comune certamente, vista la successiva Determina 257 del 7/02/2018, dove si rettificano le affermazioni del mancato sforamento dei parametri Arsenico e dell'assenza di manutenzione. Cosa é realmente avvenuto? Siamo di fronte ad una Determina 185 che dichiara il grave problema della salute e che gli impianti non sono manutenuti e dopo 20 giorni altra Determina 257 che rettifica le gravi affermazioni della precedente. Poi il 22 febbraio si pubblica la Determinazione 233 del 12/02/18 dove si procede al servizio di gestione degli impianti di potabilizzazione. Come mai continua Bianchini a fronte del problema emerso la Sindaca non ha emesso Ordinanza di non Potabilità? Chi sta gestendo in questi mesi i potabilizzatori? Come si è potuto affermare che i parametri sono stati superati?Quanto avvenuto è molto grave e chiediamo che si faccia luce, non essendo possibile tali leggerezze da parte di questa Amministrazione nella gestione di servizi che investono la salute pubblica. Abbiamo già fatto accesso agli atti per avere tutta la documentazione e capire cosa è avvenuto e sta avvenendo su questa vicenda. Consigliere Comunale Silvio Bianchini

Foibe: Il giorno del ricordo a Bracciano – commento di Donato Mauro

Nel corso del consiglio comunale del 9 febbraio 2018 sono intervenuto sul tema del “Giorno del Ricordo” che era l’oggetto di una mozione che ha inteso sollecitarne la celebrazione nella giornata del 10 febbraio. Prendendo spunto da concetti espressi dai presidenti della repubblica pro tempore ho fornito il mio contributo che si può sintetizzare come segue. Il giorno del ricordo è una solennità civile nazionale, celebrata il 10 febbraio di ogni anno, istituita con la legge n. 92 del 30 marzo 2004. Essa vuole conservare e rinnovare la memoria della tragedia degli italiani e di tutte la vittime delle foibe, dell’esodo dalle loro terre degli istriani, fiumani e dalmati nell’immediato periodo del secondo dopoguerra e delle più complesse vicende del confine orientale. La data è stata fatta coincidere con la firma del trattato di pace 1947 che assegnò purtroppo alla Jugoslavia la maggior parte della Venezia Giulia. Ma già prima, nel 1943 si intrecciarono giustizialismo sommario, parossismo nazionalista jugoslavo senza fondamento, rivalsa sociale e un disegno, assurdo e antistorico, di sradicamento della presenza italiana da quella che era e cessò di essere la Venezia Giulia. La politica titina assunse i sinistri contorni di pulizia etnica. Si consumò nel modo più evidente con disumana ferocia nelle foibe (simbolo quella di Basovizza dove sono state rinvenute decine di metri cubi di cadaveri gettati nell’ex pozzo minerario, parte dei quali ancora vivi. Secondo alcune fonti in totale le vittime delle persecuzioni titine arrivano a circa 20 mila). Fu una delle barbarie del secolo scorso. Ci furono campi di concentramento e sterminio? Sì. Ci furono errori? Sì anche quello dell’alto comando che fece entrare per primi a Trieste i reparti di Tito, seguendo la cinica logica della strategia alleata che volle così ingraziarsi il dittatore Tito, cosiddetto non allineato, in funzione anti Stalin. Ci fu la volontà di nascondere la verità per molti anni? Sì. Gli americani dissero che i profughi creavano disordine, con conseguenze disastrose per migliaia di persone colpevoli solo di essere italiani. A causa dell’ondivaga politica, seguita anche da alcune componenti politiche nazionali, centinaia di migliaia di essi furono costretti a disperdersi in altre regioni italiane e soprattutto all’estero. Questa tristissima vicenda storica è stata a lungo dimenticata e negata ma la storia è costituita da fatti e i fatti riemergono sempre e ora finalmente e giustamente comincia a essere ricordata. Proprio alla luce di tali eventi, oggi dobbiamo comunque ribadire la necessità di consolidare, senza nascondere nulla, i lineamenti di civiltà, dì pace, di libertà, di tolleranza e solidarietà nella nuova Europa che stiamo, con fatica, costruendo. Sarebbe un grave errore proporre la celebrazione del giorno del ricordo in qualche modo come contraltare a quello “della memoria”. Ho tentato di far comprendere che è quantomeno irrituale e improprio proporre una mozione per indurre il comune di Bracciano a celebrare una solennità prevista da un’apposita legge. Il comune è tenuto a celebrarla e non a seguito di una mozione che sembrerebbe avere tutti i connotati della strumentalizzazione politica. La celebrazione del “giorno del ricordo “non deve essere ascrivibile all’iniziativa di una singola parte politica ma deve svolgersi nello spirito della riconciliazione nazionale nella condivisione della verità storica. In tal senso ho proposto che la mozione venisse ritirata invitando l’amministrazione a assumere nella celebrazione dell’evento il ruolo istituzionale che le compete. Altrimenti è come se per celebrare la festa della repubblica, del primo maggio o altre solennità previste da una legge dello stato fosse necessario proporre una mozione ad hoc. Ho proposto altresì al sindaco di fare osservare dal consiglio comunale e dalla giunta un minuto di silenzio e raccoglimento in ricordo di tutte le vittime della tragedia delle foibe. Ma il sindaco non ha preso in considerazione tali proposte. Evidentemente non riesce proprio ad uscire dai confini mentali i e politici della campagna elettorale. Alla luce degli slogan demenziali urlati nel corso della recente manifestazione di Macerata sono sempre più convinto della giustezza della mia proposta formulata in consiglio comunale. Chi ha inneggiato alle foibe ha palesato nello stesso tempo l’estrema ignoranza dei fatti, furono i partigiani titini a uccidere molti comunisti italiani vicini a Mosca, nonché la voglia di connotarsi come residuato bellico di quella che fu l’espressione più belluina dei fiancheggiatori di Tito. Donato Mauro, Consigliere comunale Bracciano

Appello ai candidati: la crisi del lago di Bracciano non è finita, ecco gli impegni che vi chiediamo di prendere prima delle elezioni

Il Lago di Bracciano, nel corso dell’ultimo anno, è stato l’epicentro della crisi idrica che ha coinvolto Roma e tutto l’ambito integrato ATO 2. Al termine di un anno molto particolare in cui le Istituzioni del Lago si sono impegnate a fondo per cercare di risolvere e mitigare gli effetti della crisi, (vedi qui l’intera cronologia della vicenda con le azioni messe in atto dalle Istituzioni del lago) la Regione Lazio, con Determinazione Dirigenziale ha ridefinito le modalità con le quali saranno regolate da qui in avanti le captazioni. Innanzitutto il lago torna ad essere riserva strategica. Le acque del lago potranno cioè essere captate solo in caso di emergenza. Nel corso dei tavoli istituzionali abbiamo ricevuto assicurazioni circa i criteri che definissero tali casi di emergenza. Si è parlato di casi eccezionali legati a calamità naturali che hanno effetti diretti sulle infrastrutture, come per esempio un terremoto che metta fuori uso l’acquedotto del Peschiera. Inoltre si è stabilito che le captazioni non potranno essere riattivate se il livello dell’acqua del lago non si trova sopra la quota di 161,9 metri s.l.m. e che comunque debbono essere autorizzate per iscritto dagli stessi uffici regionali. Si tratta di norme molto importanti che pero’ debbono essere implementate. Per evitare di incorrere di nuovo in una situazione analoga a quella che è successa lo scorso anno, c’è la necessità di cominciare a pianificare l’utilizzo della risorsa idrica in base alle effettive disponibilità. Si tratta di costruire cioè un modello che tenga conto delle precipitazioni e dei consumi effettivi e che cerchi, con criteri di gestione intelligente, di tenere in equilibrio i sistemi. Punto cardine di questo nuovo modello è la trasparenza dei dati. Pensiamo non solo a quelli legati al livello del lago, ma anche a quelli relativi alle captazioni così come ai consumi. Le informazioni chiave devono essere pubbliche e accessibili ai cittadini. Contestualmente alla definizione di un sistema di governance della risorsa, occorre poi affrontare gli esiti che questa crisi idrica ha prodotto sul territorio e sul tessuto economico e sociale. Prima di tutto va assicurato con adeguate risorse finanziarie un piano per il monitoraggio completo del sistema lago per controllare l’eventuale insorgere di sviluppi non desiderati legati al perdurare della situazione di crisi. Poi vanno messi in cantiere e pianificati interventi che puntino ad un recupero degli ambienti danneggiati. Molto delicato è poi il discorso del turismo e dell’economia legata a questo settore. La stagione balneare è alle porte, ma rischiamo anche quest’anno di veder compromessa la fruizione di spiagge ed arenili a causa del mancato recupero del livello delle acque del lago. Chiediamo non solo il riconoscimento di questa situazione con conseguenti interventi normativi ed economici, ma anche la possibilità di mettere in cantiere progetti di lungo periodo che abbiano la possibilità di aiutare il territorio a recuperare il danno di immagine che è stato prodotto dall’abbassamento del livello dell’acqua. Fin qui la Regione ha avuto un atteggiamento aperto e dialogante, sensibile alle richieste avanzate dalle amministrazioni locali. Ora, in vista delle prossime elezione per il rinnovo della Presidenza, della Giunta e del Consiglio Regionale chiediamo ai Candidati di recepire queste nostre richieste e di integrarle all'interno dei loro programmi e di impegnarvi, qualora veniste eletti, a metterle in atto. Le Istituzioni del Lago: Sabrina Anselmo, Sindaca di Anguillara Sabazia, Claudia Maciucchi, Sindaca di Trevignano Romano, Armando Tondinelli, Sindaco di Bracciano, Vittorio Lorenzetti, Presidente del Parco regionale di Bracciano-Martignano, Renato Cozzella, Presidente del Consorzio di Navigazione del Lago di Bracciano. smartlakebracciano@gmail.com

“Lupus in fabula - Uomini e lupi a confronto”: per Italia Nostra Lazio fauna ignorata dai programmi elettorali

Italia Nostra Lazio partecipa all’iniziativa promossa dall’associazione Mountain Wilderness “Lupus in fabula – Uomini e lupi a confronto” in programma oggi mercoledì 28 febbraio alle 19 presso l’Università di Roma Tre nel corso del quale saranno approfondite le tematiche riguardanti la tutela di questo animale. Come già sta accadendo con la volpe, oggetto di un confronto che ha visto di recente protagonista la sezione del Golfo di Gaeta – Scauri (presidente Marcello Rosario Caliman), anche per quanto riguarda il lupo sono necessarie politiche nuove che non lascino mano libera ai cacciatori, ma che prevedano, prima di qualsivoglia piano pluriennale di controllo della fauna, la verifica di una relativa metodologia ecologica. E’ sintomatico che, in questa campagna elettorale che sta volgendo al termine, scarsa attenzione sia stata data alla fauna con la quale invece, anche in nome della salvaguardia della biodiversità, va ripensato un rapporto nuovo tra uomo e animali di sana coabitazione di stessi territori. L’incontro di oggi va in questa direzione. Questi temi invece sono stati del tutto ignorati dalle forze politiche in corsa per le regionali. Tutto ciò è avvenuto malgrado su queste tematiche il Lazio non risulti certo all’avanguardia nelle politiche di tutela della fauna regionale.

martedì 27 febbraio 2018

Bracciano - Arrestati tre romeni: avevano rapinato due connazionali in via Udino Bombieri

Pensavano di averla fatta franca ma le indagini subito avviate dai carabinieri della Compagnia di Bracciano coordinate dal capitano Alessandro Papuli hanno avuto successo: arrestati a Bracciano tre cittadini romeni, di 19, 31 e 39 anni. I tre devono rispondere di rapina e lesioni gravi ai danni di due persone. Qualche ora prima, in via Udino Bombieri, i tre malviventi hanno aggredito con calci e pugni due connazionali di 30 e 34 anni, entrambi senza fissa dimora, per poi rapinarli del portafoglio. Le due vittime, a seguito delle fratture riportate, hanno chiamato 118 e sono state trasportate d’urgenza all’ospedale di Bracciano. In base alle testimonianze delle vittime, i carabinieri sono stato in grado di fare l’identikit dei tre rapinatori. Dopo poche ore di ricerche, i carabinieri hanno individuato e bloccato i tre colpevoli, mentre si aggiravano per le vie del centro di Bracciano. Per il 19enne e il 39enne si sono aperte le porte del carcere, mentre il 31enne è stato accompagnato presso la sua abitazione e sottoposto agli arresti domiciliari.

sabato 24 febbraio 2018

Italia Nostra Lazio: “ripubblicizzare l’acqua subito”

Avviare la ripubblicizzazione della gestione del servizio idrico integrato. Questa una delle priorità indicate da Italia Nostra Lazio nel documento inviato ai candidati presidente in lizza per il governo della Regione Lazio. Per Italia Nostra la gestione di un bene comune come l’acqua deve tornare pubblica. Per queste ragioni si richiede una piena attuazione della legge regionale 5/2017 con la quale è stato istituito il “Fondo regionale per la ripubblicizzazione”. Un processo già molto avanti per l’Ambito Territoriale Ottimale - Ato 4 Latina, dove la maggioranza dei Comuni hanno adottato atti con i quali è stata espressa la volontà di portare a compimento il processo di pubblicizzazione del servizio idrico integrato. “L’impegno della Regione Lazio, in quanto unico Ente preposto a garantire un mutuo/finanziamento con Cassa Depositi e Prestiti o con un altro Istituto le cui rate sarebbero comunque a carico dei Comuni di ATO 4 – Latina. – commenta al riguardo Italia Nostra Lazio - diventa dirimente e decisivo per concretizzare i risultati del referendum del 2011. È necessario – sottolinea ancora l’associazione ambientalista – che la Regione si impegni a supportare i costi degli eventuali interessi passivi dei mutui che verrebbero accesi dai Comuni. La somma di 22 milioni di euro avanzata per la vendita delle quote private di Acqualatina, per Italia Nostra, è sovrastimata; più che una ripubblicizzazione sarebbe un regalo ad Acqualatina, soprattutto alla parte privata, che non è riuscita a vendere le sue quote ad ACEA per tale somma. Sicuramente si dovrebbero prima imputare e far pagare, al gestore ed al privato, tutte le inefficienze non risolte e le penali mai fatte pagare per incapacità del soggetto pubblico controllore”. Massima attenzione poi è richiesta da Italia Nostra per la salvaguardia delle fonti di approvvigionamento idrico. In primo luogo Italia Nostra chiede che siano interrotti per sempre i prelievi d’ acqua dai laghi della provincia di Roma e dal lago di Bracciano in particolare. In relazione al previsto raddoppio dell’acquedotto del Peschiera per Italia Nostra è importante che il rinnovo della concessione per le sorgenti del Peschiera avvenga nel rispetto delle normative comunitarie e nazionali e di valutazione dei rischi per l’equilibrio idrogeologico della piana di San Vittorino. Necessario inoltre il perfezionamento del rilascio della concessione per le sorgenti Le Capore, ovvero le sorgenti del fiume Farfa, nel rispetto delle normative comunitarie e nazionali e nella garanzia del deflusso minimo vitale. Un intervento deciso è inoltre sollecitato per quanto riguarda gli acquedotti attestate ad una media del 45 per cento nell’Ato 2 serviti da Acea, con punte che toccano il 65 per cento per quelli serviti da Acqualatina. Italia Nostra Lazio chiede inoltre di intervenire per garantire la qualità dell’acqua destinata al consumo umano. Una situazione particolarmente grave si registra a Cerveteri e Ladispoli dove la qualità è pessima. Italia Nostra chiede infine che la Regione Lazio si impegni ad applicare appieno e compiutamente il Piano di Tutela delle Acque Pubbliche (PTAR), adottato dalla Giunta Regionale con atto n. 819 del 28 dicembre 2016.

Comitato Difesa: Giù le mani dal lago di Bracciano

Giù le mani dal lago di Bracciano. Con un livello posto a – 177 centimetri sotto lo zero naturale alla data del 20 febbraio scorso, la multiservizi Acea Ato 2 anziché fare ammenda per la distruzione dell’ecosistema protetto a livello europeo si appella al Tribunale Superiore delle Acque Pubbliche affinché si proceda con l’annullamento della deliberazione regionale del 29 dicembre scorso che pone lo stop alle captazioni dal lago e introduce l’autorizzazione regionale ad una loro eventuale ripresa. Con questo provvedimento l’Acea si toglie la maschera e mostra appieno tutta la sua arroganza chiedendo addirittura un indennizzo. Acea deve comprendere che è in gioco la salvaguardia di un ecosistema attorno al quale ruota l’intera economia dei paesi rivieraschi e che l’acqua è un bene comune non già una esclusiva proprietà di Acea che la utilizza per trarne lauti profitti non ammodernando le linee. Acea deve capire che il territorio del lago di Bracciano non è una sua proprietà e che la popolazione non si farà scippare il bene più prezioso. Se non bastano le denunce alla Magistratura per accertare le responsabilità di questo stato di cose metteremo in campo azioni di altro genere. Il lago è un patrimonio che va universalmente tutelato e difeso. Comitato per la Difesa del Bacino Lacuale Bracciano-Martignano

venerdì 23 febbraio 2018

Interventi per la Valle del Sacco al centro del confronto tra Italia Nostra Lazio e Elisabetta Canitano, candidata presidente per Potere al Popolo alla Regione

Incontro il 20 febbraio a Roma tra Italia Nostra Lazio e la candidata presidente alla Regione Lazio per Potere al Popolo Elisabetta Canitano. Al centro del confronto alcuni temi contenuti nel documento inviato a tutte le forze politiche in lizza per le regionali del 4 marzo prossimo. L’associazione ambientalista ha focalizzato l’attenzione sulla salvaguardia dei laghi con la necessità di porre uno stop a qualsiasi captazioni dai bacini lacustri in particolare quello di Bracciano. Si è parlato poi della gravissima situazione ambientale che impatta sulla Valle del Sacco e dei Parchi regionali con la necessità di definire ed attuare i piani di assetto. “Per la Valle del Sacco – ha commentato la candidata presidente Canitano – abbiamo preso in esame la possibilità di destinare almeno 20 milioni, all’interno del Programma operativo coofinanziato dal Fondo Europeo di Sviluppo Regionale (Fesr) della Regione Lazio, pari a 902 milioni di euro, per una azione di monitoraggio al fine di avviare il recupero dell’area inquinata”. Italia Nostra Lazio ritiene, che il problema di inquinamento della zona vada approfondito sia dal punto di vista ambientale attraverso un piano di monitoraggio che individui e valuti correttamente l’entità del danno sia attraverso una indagine epidemiologica per evidenziare l’incidenza dell’inquinamento sulla salute delle popolazioni. Si è affrontato, inoltre, il problema dei Parchi Regionali del Lazio, l’associazione ambientalista ha chiesto l’approvazione da parte del Consiglio regionale di tutti i piani di assetto dei parchi. Si ricorda che l’istruttoria per l’approvazione dei piani di assetto è stata completata per quasi tutti i parchi regionali.

Parlamentarie: Beppe Grillo parla al telefono con Ugo Morelli

“Passami Morelli”. E’ stato lo stesso Beppe Grillo a voler scambiare quattro chiacchiere con l’attivissimo avvocato Ugo Morelli che sta dando filo da torcere all’Associazione Movimento 5 Stelle guidata dal “capo politico” Luigi Di Maio. Il tutto è avvenuto a margine dell’udienza che si è tenuta ieri mattina dinanzi al giudice Silvia Albano che ha trattenuto la causa in decisione proprio su ricorso dello stesso Morelli. “Stavo parlando con l’avvocato Andrea Ciannavei – racconta Morelli - poi è squillato il telefono. Era Grillo che si stava informando sull’esito della causa. Poi ha chiesto. Ma dov’è Morelli?”. “E’ qui” ha detto il legale M5S. Ed allora il capo indiscusso ha detto “passami Morelli”. “Gli ho detto che io non sono contro il programma dei 5 stelle e che anzi sono un’attivista da sempre”. “Quando vengo a Roma - mi ha detto Grillo – ci incontriamo”. In attesa della decisione del giudice che potrebbe portare anche all’annullamento delle elezioni e della lista depositata al Viminale dai 5 stelle che sarebbe uscita dalla contestate Parlamentarie-Buffonarie, nel corso della causa sono emersi elementi importanti. Morelli sarebbe stato escluso addirittura dalla presentazione alla candidatura alle Parlamentarie, nonostante abbia le prove di aver fatto tutte le procedure necessarie, perché inviso al sindaco di Roma Virginia Raggi. La Raggi infatti ce l’ha con Morelli per le cause intentate dall’avvocato dinanzi al Tar del Lazio contro la nomina di Renato Cozzella alla presidenza del Consorzio Lago di Bracciano, organismo che fa capo alla Città Metropolitana di Roma, della quale la Raggi è sindaca metropolitana e contro la nomina del presidente di Ama, la multiservizi capitolina. Contro Morelli ci sarebbero anche il consigliere regionale pentastellato Davide Barillari. “Sono per la legge” replica Morelli. “Ho presentato un ricorso analogo anche contro la nomina fatta da Zingaretti del presidente del Parco di Bracciano-Martignano, non guardo in faccia nessuno”. Gli elementi sul quale ora il giudice Albano dovrà pronunciarsi sono molti. Potrebbe giocare a favore di Morelli, al momento, l’esito del procedimento fatto su ricorso della esclusa dalle candidature alle Parlamentarie Maria Elena Martinez che, seppure rigettato, ha fatto emergere processualmente un dato importante: ovvero la scarsa democraticità garantita dal nuovo statuto dell’Associazione Movimento 5 Stelle di via Nomentana 257. Sul caso Martinez il giudice nell’ordinanza depositata ieri ha definito la regola che a decidere sia il capo politico, nella fattispecie Di Maio, distante “da canoni minimi di democrazia interna”. Ha tuttavia aggiunto che il troppo dispotismo e la scarsa democrazia interna non possono ritenersi ad oggi garantiti da “copertura costituzionale". Sulla querelle democraticità si basa anche la richiesta di incontro con il presidente Mattarella al quale Morelli ha richiesto un incontro urgente. “Il regolamento del M5S sulle candidature – scrive Morelli in una nota inviata alla stampa – è a mio avviso antidemocratico e incostituzionale. Sono stati esclusi dalla lista degli aspiranti candidati per le votazioni online circa 3.000 iscritti al M5S, senza motivazione e validi motivi. Circa il 95 per cento degli esclusi sono persone per bene, incensurate e senza processi penali in pendenza. Invece hanno messo in lista perfino non meritevoli creando un bagno di sangue nella base del M5S. Tremila attivisti esclusi da semplici aspiranti candidati, mettono a rischio una perdita di circa 300.000 voti. Il sindaco Raggi – afferma ancora Morelli - porta male e sfortuna al M5S, il suo effetto politico ci ha fatto perdere elezioni in Sicilia, e le precedenti elezioni amministrative”. Tutto questo non può che acuire lo scontro Morelli-Raggi. Certo è che il padre del nominato “raggino” Renato Cozzella al Consorzio Lago Bracciano una candidatura l’ha ottenuta. L’ex procuratore generale della Corte d’appello Alberto Cozzella è infatti candidato nelle liste M5S per il Senato nel collegio uninominale Lazio. Al giudice Albano, Morelli ha chiesto peraltro che venga disposta inoltre una perizia tecnica d’ufficio sulla piattaforma Rousseau della Casaleggio Associati attraverso la quale, il 17 gennaio scorso, le Parlamentarie si sarebbero svolte. Graziarosa Villani RIPRODUZIONE RISERVATA

martedì 20 febbraio 2018

Asl Roma 4: Approvato il finanziamento per le scale antincendio al padre Pio di Bracciano

Nota Asl Rm4 su ospedale Padre Pio. L’ospedale Padre Pio di Bracciano è oggetto in questi mesi di una ristrutturazione globale. Nel corso del 2016 si è potuta completare la procedura di SCIA con i Vigili del Fuoco e finalmente il Padre Pio possiede quanto previsto dalla attuale normativa di sicurezza antincendio. Il 15 febbraio è giunto dalla Regione Lazio il nulla osta al finanziamento di €571.057,95 per la riqualificazione provvisoria di spazi sanitari per l’avvio della fase di riconversione: realizzazione di due scale di emergenza antincendio per l’ospedale Padre Pio di Bracciano. Lunedì 12 febbraio è stato riattivato il Reparto di Week Surgery dell’Ospedale che è stato rinnovato Al piano Sale Operatorie e Blocco di sterilizzazione, è in corso la ristrutturazione completa del pavimento del connettivo con rifacimento del massetto di fondo e della pavimentazione a gres; sostituzione di tutte le luci di emergenza; rasatura pareti del corridoio e tinteggiature; al Reparto Medicina, Endoscopia, FKT ed Ambulatori, è in corso la ristrutturazione completa del pavimento del connettivo con rifacimento del massetto di fondo e della pavimentazione ;per quanto concerne la viabilità interna, è in corso d'opera il rifacimento del manto stradale della viabilità interna antistante il P.S., la Morgue e gli ingressi di entrata ed uscita dell'Ospedale, E’ prevista a breve l’ attivazione della Convenzione Urologia con la collaborazione del personale medico dell’Azienda Ospedaliera S. Andrea, e per il mese di luglio l’ attivazione di 20 posti di Lungodegenza medica al fine di decongestionare i reparti di medicina del nostro Polo Ospedaliero e dell’A.O. Sant’Andrea, in una logica di appropriatezza nell’erogazione dei servizi. Inoltre l’Azienda Sanitaria ha chiesto l’autorizzazione al Comune di Bracciano per riqualificare il parcheggio esterno che è stato chiuso perché ritenuto non a norma e restituirlo alla cittadinanza.

Lago di Bracciano ancora a meno 177 centimetri rispetto allo zero idrometrico

Il livello del lago di Bracciano si attesta sui meno 177 centimetri rispetto allo zero idrometrico. Dopo aver chiuso il mese di gennaio 2018 a meno 180 ed aver guadagnato ad inizio febbraio circa 4 centimetri arrivando a toccare i meno 176 (8 febbraio), il livello del lago ha registrato nei giorni successivi una leggera diminuzione, di circa 1,5 centimetri. Tale leggera diminuzione è da attribuirsi al forte vento di Tramontana, che in assenza di precipitazioni amplifica l'evaporazione, fattore comunque presente, seppur in maniera ridotta, anche nel periodo invernale. Il prelievo dal Lago di Bracciano da parte di Acea, come risulta dalle letture rilevate quotidianamente dalla Regione Lazio e come confermato dai sopralluoghi senza preavviso effettuati dai tecnici del Parco e dai Guardiaparco presso l'impianto di captazione in Località LaMarmotta, ultimo dei quali nella mattina del 16 febbraio 2018, è attualmente interrotto. Il livello di "zero idrometrico" (163,04 sul livello del mare) è stato imposto dal Parco nel 2004, equivalente alla soglia dello sfioratore sul fiume Arrone, presso Castello Vici (Anguillara Sabazia). Lo precisa in una nota diffusa oggi l'Ufficio Comunicazione del Parco di Bracciano-Martignano.

lunedì 19 febbraio 2018

“Confessione di un seduttore”: un manuale utile al 20 per cento degli italiani

Tutti novelli Casanova con il prezioso vademecum “Confessioni di un seduttore” scritto da Mauro D’Andrea ed uscito in libreria ad ottobre. Esempi alla mano, il libro è un vero e proprio manuale ad uso e consumo del sesso maschile che trasforma quello che oggi verrebbe definito uno “sfigato” in un “tombeur de femme”, ovvero un uomo che non deve chiedere mai. E’ in realtà una autobiografia con la quale l’autore racconta la sua metamorfosi dal primo diniego della ragazza in adolescenza fino ad una acquisita maturità di uomo, consapevole del proprio fascino. Una scrittura semplice e veloce, a tratti ripetitiva, che in modo alquanto certosino arriva ad elencare ciò che è giusto fare e ciò che è invece è consigliabile non fare. Il suo è stato un percorso di successo tanto che oggi Mauro D’Andrea viene definito come un raffinato “love coach” ed “esperto di fama nazionale”, e aggiungiamo anche internazionale tanto da divenire docente di “corsi di seduzione”. Come nel Cyrano de Bergerac di Edmond Rostand D’Andrea si cimenta anche nella descrizione del bacio, o meglio delle modalità efficaci con le quali, baciare una donna. “Cogli il momento giusto e sarà come fare un gol a porta vuota, scegli il momento sbagliato e rischi anche di rovinarti una carta fatta. Vuoi assicurarti – scrive ancora D’Andrea a proposito del bacio – di baciare una ragazza in uno di quei momenti in cui il bacio è naturale…come per esempio quando siete abbracciati, a distanza ravvicinata o state ballando insieme”. Il volume nelle intenzioni dell’autore vorrebbe avere anche una valenza più che “social”, “sociale” divenendo uno strumento utile per gli uomini in vista della ricerca dell’autostima, elemento essenziale in ogni relazione. “Il mio libro – spiega l’autore – tratta di persone che trovano difficoltà a costruire relazioni con l’altro sesso, un problema serio, che in base ad una nostra indagine coinvolge il 20 per cento degli italiani, influenzando la loro qualità della vita”. La pubblicazione inoltre, in particolare, andrebbe a colmare un vuoto in quanto finora simili manuali provenivano dall’estero. Con le “Confessioni di un seduttore” si racconta invece la seduzione all'italiana, quella che è la peculiarità dei latin lovers, tanto celebri nell’immaginario femminile, specie all’estero. Graziarosa Villani RIPRODUZIONE RISERVATA

mercoledì 14 febbraio 2018

“Ti adoro bella”: A Bracciano andato in scena il vero amore tra Isabella de' Medici e Paolo Giordano Orsini

La pièce che rovescia la leggenda e narra il vero amore da Paolo Giordano Orsini ed Isabella de’ Medici, uno spettacolo verità targato Marina Garroni che restituisce alla storia la realtà dei fatti: ovvero che Paolo Giordano non uccise Isabella ma bensì erano due fedeli appassionati coniugi. Il tutto, su un’idea di Cecilia Sodano, basato sui carteggi tra Paolo e Isabella. Uno spettacolo ben recitato da una compagnia in prevalenza fatta da giovani bravi attori. Un evento teatrale andato in scena il 5 e 6 gennaio scorsi nella splendida cornice della cappella di San Sebastiano dell’ospedale vecchio di Bracciano, un luogo che ben si presta a scenari rinascimentali. Ancora una volta il TeatroDiTalia ha meritato grandi applausi. Bravi gli interpreti: Nadia Acampora, Oltjon Bilaj, Riccardo Papa, Silvia Costantini, Marta Cottano, Tommaso Di Lorenzo, Francesco Persiani. Graziarosa Villani RIPRODUZIONE RISERVATA

lunedì 12 febbraio 2018

Italia Nostra Lazio scrive alle forze politiche: “ecco il nostro programma”

La Regione Lazio secondo Italia Nostra, una regione dove le priorità siano tutela dell’ambiente e del paesaggio. La sezione Lazio dell’associazione ambientalista irrompe con un documento nella campagna elettorale in atto per le elezioni regionali del 4 marzo. Un “programma” sul quale si apre un confronto con i candidati presidente di tutte le forze politiche. Un canovaccio per la Regione che verrà, temi che Italia Nostra vorrebbe divenissero centrali nel dibattito elettorale in corso. Dalla legalità alla ripubblicizzazione dell’acqua, dalla salvaguardia di fiumi e dei laghi ad Piano di Rifiuti che non impatti territori già gravati, dalla valorizzazione dei parchi a nuove politiche di tutela dei beni culturali, da una mobilità incentrata su ferro e due ruote al contrasto dell’erosione della costa, dall’urbanistica alla tutela dei centri storici, dall’impiego delle energie rinnovabili al decoro urbano. Nel chiedere un confronto aperto con le forze politiche, Italia Nostra non esprime critiche ma avanza soluzioni frutto dell’esperienza maturata sul campo dal Nord al Sud del Lazio. No quindi a captazioni dai laghi del Lazio, sì alla ripubblicizzazione dell’acqua, no a impianti di smaltimento su territori già gravati. Sul fronte urbanistico Italia Nostra Lazio indica come priorità l’approvazione del Piano Paesaggistico del Lazio, l’apposizione per Roma del vincolo centro storico. Si oppone al cosiddetto “Eco-village” a Marino e reclama la demolizione dei due edifici illegali realizzati sull’antica Boville. Sollecita poi una nuova legge per la pubblica illuminazione e il decoro urbano. Riguardo ai beni culturali per Italia Nostra è urgente attuare il Piano di gestione del sito Unesco della necropoli etrusca di Cerveteri e avviare una inversione di rotta per la valorizzazione dei beni culturali “puntando a azioni significative di messa in sicurezza del patrimonio artistico-monumentale che sempre più rischia lo sgretolamento e la dispersione anche a seguito di alluvioni e terremoti”. Tra le problematiche portate all’attenzione della ribalta elettorale ampio risalto è dato ai temi acqua e mobilità. Si chiede che il rinnovo della concessione per le sorgenti del Peschiera, in caso di raddoppio, avvenga nel rispetto delle normative comunitarie e nazionali e in base a una valutazione dei rischi per l'equilibrio idrogeologico della piana di San Vittorino e che sia perfezionato il rilascio della concessione per le sorgenti Le Capore, ovvero le sorgenti del fiume Farfa, secondo normativa vigente con particolare riferimento al deflusso minimo vitale. In ambito di mobilità si ribadisce il no all’autostrada Roma-Latina, la messa in sicurezza dell’autostrada A12 tra Tarquinia e Pescia Romana e annuncia il ricorso al Tar contro la compatibilità ambientale decisa dal Consiglio dei Ministri per il cosiddetto “tracciato verde”, che prevede il completamento della superstrada Orte-Civitavecchia SS 675 nell’area integra della Valle del Mignone. Reclama interventi quali il collegamento Rieti-Adriatico, l’aumento dei collegamenti verso il sud del Lazio e della Roma-Viterbo. In primo piano anche la legalità: “Fino a quando saranno tollerate violazioni quali l’occupazione di spiagge libere, finché non si inizieranno a vedere demolizioni di abusi, ogni iniziativa dal basso rischia di essere mortificata e svuotata di significato”. Questi alcuni dei temi contenuti nel documento portato all’attenzione dei candidati presidente, sui quali, nelle prossime settimane, Italia Nostra Lazio si aspetta che la politica ponga la dovuta attenzione. Il Direttivo Italia Nostra Regione Lazio (Presidente Ebe Giacometti, Vice Presidente Vicario Franco Medici, Vice Presidente Rodolfo Corrias) rappresentato dalle sezioni Italia Nostra Aprilia (Presidente Giulietta Emiliani), Asfodelo (Presidente Virgilio Bocchini), Cassino (Presidente Antonio Spallino),Castelli Romani (Presidente Enrico del Vescovo), Ciampino (Presidente Rodolfo Corrias), Etruria (Presidente Marzia Marzoli), Frosinone (Presidente Lucio Macioccia) Gaeta (Presidente Marcello Calimann), Latina (Presidente Antonio Magaudda), Litorale Romano (Presidente Stefania Bragaglia), Roma (Presidente Marco Di Fonzo), Viterbo (interim Presidente Ebe Giacometti), presidio di Fara Sabina (coordinatore Stefano Fassone), presidio Boville (coordinatore Mauro Abate).

sabato 10 febbraio 2018

Anguillara: si dimette il superassessore Andrea Piccioni. Giunta Anselmo allo sbando. Silvio Bianchini del PD: “riferisca in Consiglio comunale”

Apprendiamo in queste ore dell’abbandono dell’Assessore all’Urbanistica Andrea Piccioni (il 5° in ordine di tempo), perché in dissenso con i farneticanti atti amministrativi che hanno portato Anguillara alla deriva. Un continuo proliferare di decisioni che farebbero rivoltare qualsiasi persona che abbia a cuore il paese e chi da esso ne trae sostentamento. Siamo partiti dalla disastrosa gestione di tutte le spiagge del paese (Vigna di Valle, Martignano, Reginaldo Belloni) che oltre al danno economico ed occupazionale hanno fatto identificare Anguillara come il paese dei divieti da cui stare alla larga. Per poi passare ai sensi unici che stanno mettendo sul lastrico le attività commerciali di Via San Francesco e in ultimo lo scellerato atto della rimodulazione del servizio di raccolta differenziata che invece di andare a favore dei cittadini li sta privando dei servizi. Crediamo che tale farneticante comportamento, unito ad una massiccia dose di approssimazione e incompetenza, abbiamo portato i pochi elementi dotati di capacità amministrativa o professionale a dire basta nell’assecondare le farneticazioni di una sindaca inconsistente, incapace e priva di una visione oltre che politica, amministrativa. Chiediamo quindi che la sindaca si presenti in Consiglio Comunale per dare spiegazioni su quanto accaduto, non trincerandosi come sempre nel suo arrogante silenzio. Ci dovrà inoltre dare spiegazioni sulla inquietante vicenda che l’ha portata a patteggiare una condanna ad un anno per un’oscura storia di assegni. I cittadini hanno diritto di sapere di quali comportamenti si è resa responsabile la sindaca del partito dell’Onesta’. Vorremmo anche sapere che ne pensano i consiglieri che la sostengono, se questi comportamenti sono compatibili con lo statuto del Movimento 5 Stelle. Capo Gruppo PD Silvio Bianchini

giovedì 8 febbraio 2018

Spese pazze con carta di credito appena smarrita. Carabinieri denunciano a Bracciano due persone

Televisori, smartphone, champagne pregiati; sono parte degli acquisti, per l’importo complessivo di oltre 3.300 euro, effettuati nella tarda serata di ieri da una coppia di “spendaccioni” che si erano impossessati di una carta di credito smarrita poco prima da un ignaro cittadino che stava cenando in un ristorante di Bracciano. Gli autori delle “spese pazze“ sono due uomini di Bracciano di 26 e 30 anni, entrambi con precedenti, che al termine di una spedita attività d’indagine, sono stati denunciati a piede libero dai Carabinieri della Compagnia di Bracciano con le accuse di indebito uso di carte di pagamento e sostituzione di persona. La prima segnalazione giunta ai Carabinieri è partita dal Carrefour di Trevignano dove, intorno a mezzanotte, 2 persone avevano effettuato ingenti acquisti utilizzando una carta di credito per poi allontanarsi rapidamente dall’esercizio commerciale. I Carabinieri dell’Aliquota Radiomobile della Compagnia di Bracciano e della Stazione di Trevignano hanno fatto scattare i dovuti accertamenti, grazie ai quali è emerso che un’ora prima delle spese fatte a Trevignano, la stessa carta di credito era stata utilizzata a Manziana, in un altro punto vendita Carrefour, per l’acquisto di beni particolarmente costosi. Dopo aver rintracciato il legittimo proprietario della carta - che non si era reso conto di averla smarrita e che ha subito provveduto a bloccarla - i Carabinieri sono riusciti ad identificare i responsabili degli ultimi acquisti. Questa mattina, grazie alle perquisizioni scattate nelle rispettive abitazioni, i Carabinieri hanno recuperato buona parte dei prodotti comprati con la carta.

martedì 6 febbraio 2018

Differenziata Anguillara: Bianchini e Stronati contro l’annullamento del ritiro sfalci e potature

Sul servizio di raccolta differenziata ad Anguillara l’opposizione incalza e non ci sta al baratto deciso dalla giunta Anselmo dell’estensione del porta a porta con l’eliminazione della raccolta di sfalci e potature. In un circostanziato documento evidenziano le ragioni per le quali ciò non è necessario e sottolineano come tutto ciò vada a ricadere sulle tasche dei cittadini. Sostanzialmente si evidenzia che l’estensione del servizio di raccolta sfalci era già oggetto di un accordo preso con la ditta CNS-Coop 29 giugno che effettua il servizio. “La scelta di “barattare” la raccolta degli sfalci/potature con l’estensione del porta a porta su tutto il territorio, è decisamente incomprensibile nonché un evidente danno che ricade sulle spalle dei cittadini” spiegano Silvio Bianchini ed Enrico Stronati nella nota congiunta. “E’ abbastanza logico ipotizzare che l’eliminazione del servizio di raccolta domiciliare degli sfalci/potature comporterà la riduzione del quantitativo correttamente conferito di questa frazione. La raccolta degli sfalci non è stata mai oggetto di “baratto” bensì, - ribadiscono - con l’accordo del luglio 2015, venne concordato un suo potenziamento (da 734 utenze previste dal progetto, poi ampliate a circa 1500 ed infine ulteriormente ampliate a 2500 e oggi a 3000 su circa 9000 utenze domestiche). Auspichiamo – aggiungono - di essere smentiti e spereremmo in un comportamento virtuoso di tutti i circa 3000 cittadini che, oggi, si vedono ritirare a domicilio il bidone azzurro e che, domani, si recheranno all’isola ecologica per conferire gli sfalci/potature. Ma sappiamo, per esperienza, che ciò non accadrà per tutti. Non tutti si adegueranno. Ne consegue che chi non si adeguerà, porrà in essere modalità diverse per smaltire i residui delle operazioni di sfalcio e potature del giardino. Se abbandonerà i sacchi in strada, cosa che condanniamo nel modo più assoluto, questi – se rimossi dagli operatori – finiranno tra i rifiuti indifferenziati, aumentando la quantità di questi ultimi, i cui costi, sino alla soglia delle 3000 tonnellate/anno, saranno sulle spalle dei cittadini. La decisione oggi assunta dall’amministrazione dimostra, invece, che a circa due anni dall’insediamento – concludono Bianchini e Stronati - non si ha ancora contezza di come stanno le cose o, forse, non si hanno le capacità per gestirle”. RIPRODUZIONE RISERVATA

domenica 4 febbraio 2018

Il collezionista Marinelli: “A Bracciano buone occasioni alla brocante E’ usato”

Mobili e dintorni. Non solo arredamento standardizzato. Qualcosa di positivo si sta muovendo per salvare il mobile antico e suppellettili di qualità. A tal proposito da segnalare l'inaugurazione della nuova brocante dell'usato il 20 gennaio 2018. Un'occasione da non perdere, giovani intraprendenti hanno ritenuto di valorizzare e promuovere, ancora in questa fase di post crisi, quei beni presenti presso le famiglie, non più usati e ritenuti superflui, che in assenza di alternativa sarebbero stati riposti in luoghi bui e poi dimenticati. L'inaugurazione della brocante dal nome ''E' Usato!?'' sulla via Braccianese Claudia numero 45 nel territorio di Bracciano, ha visto numerosi partecipanti. Tra questi ho avuto l'occasione di incontrare anche Annibale Marinelli, appassionato di mobili antichi e della loro storia, già promotore di una mostra che si è temuta al Museo Storico della Civiltà Contadina e della Cultura Popolare “Augusto Montori” “La sedie eccellente e il suo contorno”. In quella occasione Marinelli illustro la sua relazione “Le sedie dal 1600 al 1900 -Una raccolta di stili”, ricostruendo la storia e le tipologie delle varie sedute in mostra. Alla inaugurazione ho chiesto a Marinelli un suo parere a caldo sul nuovo mercatino d’antiquariato. ''Mi sembra – ha risposto Marinelli - un'opportunità estremamente positiva in quanto consente di riqualificare tutti quei mobili e oggetti che diversamente non avrebbero più futuro. La brocante si presenta in modo estremamente ordinato e armonizza mobili antichi con quelli moderni. E non solo, il tutto si collega con un'oggettistica di qualità, di varietà e sobrietà. Dal punto di vista dei costi appaiono rispondenti ai valori reali attuali del mercato, questo vuol dire che si possono trovare oggetti di valore in grado di arredare armoniosamente le nostre abitazioni, consentendoci fortunatamente di adottare un mobile antico ricco di storia dei nostri avi”.