lunedì 23 novembre 2020

Vertenza Tekneko Bracciano: scontro tra azienda e lavoratori

II 21 novembre si e svolto l'annunciato incontro tra la Flaica Lazio e la TeKeneko Sistemi Ecologici S.r.l., azienda appaltatrice del servizio di igiene ambientale di Bracciano. La riunione si e tenuta ad Avezzano, su convocazione aziendale, per ricercare un accordo che evitasse lo sciopero indetto in data 21 novembre. Erano presenti da parte sindacale la segreteria regionale e la R.SA., da parte Tekneko il Presidente e l'intero management.
Il sindacato ha ribadito i motivi della protesta che derivano dal mancato rispetto dell'azienda alle previsioni del capitolato d'appalto e dell'accordo sindacale del 27 febbraio 2018, compreso l'ostruzionismo e la mancata verifica dell'organico previsto dal medesimo accordo sindacale. La Tekneko ha anch'essa richiamato Il'accordo sindacale con un'interpretazione strumentale e di comodo. per la quale il riequilibrio dell'organico é subordinato al costo del servizio indicato nel contratto di appalto. lnoltre ha giustificato le disfunzioni con l’elevato assenteismo facendosi vanto del fatto che non ha mai ricevuto contestazioni da parte dell'Amministrazione comunale. Dalla posizione aziendale discendono alcune considerazioni: ll prezzo del servizio offerto dalla Tekneko nella gara di appalto appartiene alla libertà imprenditoriale. dovendo rispettare la clausola sociale della oontrattazione collettiva; la Tekneko denuncia di aver assunto 52 lavoratoti invece di 35. Ma non e vero, perché l'abbassamento del salario. la riduzione generalizzata dell‘orario di lavoro, la rinuncia aglialtri istituti contrattuali sono state concordate per trasformare 52 nomi in 35 unità lavorative! Cioe il numero degli addetti alla raccolta previsto nel contratto di appalto; le cessazioni e gli spostamenti hanno ridotto i 52 nominativi. ma anche la 35 unità lavorative; l'assenteismo non rimpiazzato produce inefficienze sul serizio e lascia i costi invariati. la Tekneko sostiene di non aver mai ricevuto contestazioni dall'Amministrazione comunale. che alle rimostranze di cittadlni e lavoratori ha sempre assicurato il proprio interessamento. Chi dice il vero? Al termine del lungo oonfronto, in ragione della fase di emergenza epidemiologica (Avezzano il giorno prima é stata dichiarata 'zona rossa"). le parti si sono date appuntamento al prossimo 15 dicembre per l'ulteriore tentativo di trovare l’accordo. Noi chlediamo all'Amministrazione comunale di Bracciano di intervenire nella procedure per esercitare 1a funzione di garanzia degli interessi dei cittadini ed i diritti dei lavoratori. Lo sciopero del 21 novembre è revocato, salvo l'eventuale riprogrammazione che dipenderà dall'esito della trattativa. C.U.B. — Confederazione Unitaria di Base- FlaicaLazio - Bracciano via Claudia n. 33 II Segretario Regionale (A. ROSSI)

Coronavirus nell’aria? Solo in presenza di assembramenti. Pubblicato uno studio

Grazie ad uno studio multidisciplinare, condotto dall’Istituto di scienze dell'atmosfera e del clima del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr-Isac) di Lecce, dall’Università Ca’ Foscari Venezia, dall’Istituto di scienze polari del Cnr (Cnr-Isp) di Venezia e dall’Istituto Zooprofilattico Sperimentale della Puglia e della Basilicata (Izspb), sono state analizzate le concentrazioni e le distribuzioni dimensionali delle particelle virali nell’aria esterna raccolte simultaneamente, durante la pandemia, in Veneto e Puglia nel mese di maggio 2020, tra la fine del lockdown e la ripresa delle attività. La ricerca, avviata grazie al progetto “AIR-CoV (Evaluation of the concentration and size distribution of SARS-CoV-2 in air in outdoor environments) e pubblicata sulla rivista scientifica Environment International, ha evidenziato una bassa probabilità di trasmissione airbone del contagio all’esterno se non nelle zone di assembramento. “Il nostro studio ha preso in esame due città a diverso impatto di diffusione: Venezia-Mestre e Lecce, collocate in due parti del Paese (nord e sud Italia) caratterizzate da tassi di diffusione del COVID-19 molto diversi nella prima fase della pandemia”, spiega Daniele Contini, ricercatore Cnr-Isac. Durante la prima fase della pandemia, la diffusione del SARS-CoV-2 è stata eccezionalmente grave nella regione Veneto, con un massimo di casi attivi (cioè individui infetti) di 10.800 al 16 aprile 2020 (circa il 10% del totale dei casi italiani) su una popolazione di 4,9 milioni. Invece, la regione Puglia ha raggiunto il massimo dei casi attivi il 3 maggio 2020 con 2.955 casi (3% del totale dei casi italiani) su una popolazione di 4,0 milioni di persone. All'inizio del periodo di misura (13 maggio 2020), le regioni Veneto e Puglia erano interessate, rispettivamente, da 5.020 e 2.322 casi attivi. “Il ruolo della trasmissione airborne dipende da diverse variabili quali la concentrazione e la distribuzione dimensionale delle particelle virali in atmosfera e le condizioni meteorologiche. Queste variabili poi, si diversificano a seconda che ci considerino ambienti outdoor e ambienti indoor”, sottolinea Marianna Conte, ricercatrice Cnr-Isac. La potenziale esistenza del virus SARS-CoV-2 nei campioni di aerosol analizzati è stata determinata raccogliendo il particolato atmosferico di diverse dimensioni dalla nanoparticelle al PM10 e determinando la presenza del materiale genetico (RNA) del SARS-CoV-2 con tecniche di diagnostica di laboratorio avanzate. “Tutti i campioni raccolti nelle aree residenziali e urbane in entrambe le città sono risultati negativi, la concentrazione di particelle virali è risultata molto bassa nel PM10 (inferiore a 0.8 copie per m3 di aria) e in ogni intervallo di dimensioni analizzato (inferiore a 0,4 copie/m3 di aria)”, prosegue Contini. “Pertanto, la probabilità di trasmissione airborne del contagio in outdoor, con esclusione di quelle zone molto affollate, appare molto bassa, quasi trascurabile. Negli assembramenti le concentrazioni possono aumentare localmente così come i rischi dovuti ai contatti ravvicinati, pertanto è assolutamente necessario rispettare le norme anti-assembramento anche in aree outdoor”. “Un rischio maggiore potrebbe esserci in ambienti indoor di comunità scarsamente ventilati, dove le goccioline respiratorie più piccole possono rimanere in sospensione per tempi più lunghi ed anche depositarsi sulle superfici”, sottolinea Andrea Gambaro, professore a Ca’ Foscari. “E’ quindi auspicabile mitigare il rischio attraverso la ventilazione periodica degli ambienti, l’igienizzazione delle mani e delle superfici e l’uso delle mascherine”. “Lo studio e l’applicazione di metodi analitici sensibili con l’utilizzo di piattaforme tecnologicamente avanzate permettono, oggi, di rilevare la presenza del Sars-CoV-2 anche a concentrazioni molto basse, come potrebbe essere negli ambienti outdoor e indoor, rendendo la diagnostica di laboratorio sempre più affidabile” conclude Giovanna La Salandra, dirigente della Struttura ricerca e sviluppo scientifico dell’Izspb. Lo studio delle concentrazioni in alcuni ambienti indoor di comunità sarà oggetto di una seconda fase del progetto AIR-CoV.

domenica 22 novembre 2020

CUCINA, UN’IMPRESA AL FEMMINILE il 27 novembre diretta streaming

Venerdì 27 novembre Ore: 11.00 Incontro in diretta streaming sulla pagina Facebook della Regione Lazio CUCINA, UN’IMPRESA AL FEMMINILE Modera Luca Polizzano – Responsabile Spazio Attivo di Bracciano Saluti istituzionali: Giovanna Pugliese, Assessora Turismo e Pari opportunità Regione Lazio Camilla Monteduro – Food concept designer, TV presenter Iside De Cesare - Chef La Parolina ristorante stellato (Trevinano – VT) Testimonianza femminile delle ragazze dell’Istituto Alberghiero di Vittorio di Ladispoli Ricette proposte: Iside - Coregone marinato con panna acida e salsa verde Camilla -Pane con ricotta e glassa al miele nocciole e scarola Iside e Camilla - Millefrolle Foto (Di see Iduns kokbok - Iduns kokbok [1], Pubblico dominio, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=31769)

Enciclica Fratelli Tutti: vescovo Romano Rossi ed economista Becchetti in diretta Facebook lunedì 23 novembre

Lunedì 23 novembre, intervistati da Vincenzo Marcorelli, assessore alle politiche culturali del Comune di Rignano Flaminio, il vescovo Romano Rossi e l’economista Leonardo Becchetti commenteranno l’ultima enciclica di papa Francesco, Fratelli tutti. L’incontro sarà trasmesso in diretta alle 21 sulla pagina facebook della Biblioteca comunale di Rignano Flaminio, all’interno degli appuntamenti organizzati dal Comune e dalla parrocchia di Rignano in occasione della settima edizione di Janus Liber, una rassegna culturale che da qualche anno li vede collaborare per promuovere occasioni di riflessione e dibattito. Nel corso della diretta, potranno anche essere rivolte domande ai relatori.

Manziana Calendario centenario Gianni Rodari cancellato per Covid-19

Manziana è stato il suo paese d’adozione. Mentre in tutto il mondo sono in corso celebrazioni per Gianni Rodari, il grande scrittore della fantasia, a Manziana saltano le iniziative. “Per ricordare i 100 anni di Gianni Rodari – risponde su una specifica richiesta di Ecolagodibracciano.it l’amministrazione comunale di Manziana - era in programma un ricco calendario di eventi strutturato con collaborazioni e contributi anche extra comunali. Purtroppo la situazione collegata all'emergenza sanitaria ha alterato tutte le priorità e così anche i festeggiamenti per Rodari sono rimasti nel cassetto, con la speranza di poterli quanto prima realizzare. L'intenzione dell'Amministrazione comunale infatti è di riproporre, non appena sarà possibile, quanto già strutturato ed organizzato”. Manziana si era dotata anni fa di un importante Centro di Documentazione dedicato alla figura di Rodari che fu anche partigiano e giornalista per L’Unità e Paese Sera ma di fatto è stato abbandonato. “Per quanto – dice l’amministrazione di Manziana - infine, il centro documentazione a lui dedicato possiamo dire che è inutilizzato e purtroppo inutilizzabile in quanto per renderlo operativo sarebbero necessari interventi economici ed investimenti che le casse comunali non sono in grado di sostenere”. Graziarosa Villani RIPRODUZIONE RISERVATA

sabato 21 novembre 2020

150 anni Caserma Giacomo Acqua "Carabinieri ar Popolo"

Questa mattina, nella “Sala Valadier” del Comando Legione Carabinieri “Lazio”, si è tenuta la presentazione di una cartella filatelica celebrativa dei 150 anni della presenza dei Carabinieri nella storica Caserma “Giacomo Acqua” di Piazza del Popolo, realizzata in collaborazione con Poste Italiane. L’evento, organizzato secondo le vigenti disposizioni in materia di contenimento del contagio da Covid-19, ha visto la partecipazione del Comandante Interregionale Carabinieri “Podgora”, del Presidente della Regione Lazio, del Sindaco della Capitale, del Prefetto di Roma, del Comandante Provinciale Carabinieri di Roma, del Sovrintendente di Roma Capitale e Funzionario addetto per la Caserma “Giacomo Acqua” e dell’Amministratore Delegato e del Condirettore Generale di Poste Italiane. Il Comandante della Legione Carabinieri “Lazio”, Generale di Brigata Marco Minicucci, dopo aver ricevuto gli invitati da uno dei due portoni della Caserma situati di fronte alla Basilica di Santa Maria del Popolo (riaperto per l’occasione dopo decenni di chiusura), prima di precedere all’annullo postale, ha illustrato brevemente la storia della Caserma di Piazza del Popolo, nella quale i Carabinieri hanno fatto accesso la prima volta il 24 settembre 1980, quattro giorni dopo la Presa di Roma. Oggi la Caserma è intitolata al Tenente Medaglia d’Argento al Valore Militare Giacomo Acqua – primo Ufficiale dei Carabinieri a fare ingresso in Roma dalla breccia di Porta Pia –ucciso a Genazzano il 22 febbraio 1874 durante un conflitto a fuoco con alcuni fuorilegge. Un legame che unisce la cittadinanza romana e i Carabinieri da 150 anni e che si identifica da quel settembre 1870 nel detto popolare: “i Bersaglieri a ripa e i Carabinieri ar Popolo”.

venerdì 20 novembre 2020

GUARDIA DI FINANZA, ROMA: CONFISCA DEFINITIVA DI BENI NEI CONFRONTI DI MASSIMO CARMINATI, SALVATORE BUZZI E ALTRI INDAGATI NELL’AMBITO DELL’OPERAZIONE “MONDO DI MEZZO”

Militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Roma hanno eseguito la confisca definitiva di beni riconducibili, direttamente o indirettamente, a CARMINATI Massimo (classe 1958), BRUGIA Riccardo (classe 1961), LACOPO Roberto (classe 1965), BUZZI Salvatore (classe 1955), GAGLIANONE Agostino (classe 1958), GAUDENZI Fabio (classe 1972), GUARNERA Cristiano (classe 1973) e DE CARLO Giovanni (classe 1975), tutti tratti in arresto, nel dicembre 2014, da personale del R.O.S. Carabinieri di Roma nell’ambito dell’operazione “Mondo di mezzo”. La confisca rappresenta l’epilogo delle indagini patrimoniali svolte nei confronti degli indagati e dei loro “prestanome”, delegate dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Roma al Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria ai sensi del “Codice antimafia” (D.Lgs. 159/2011), in una cornice di coordinamento investigativo con l’Arma dei Carabinieri. Gli specialisti del G.I.C.O. hanno ricostruito il “curriculum criminale” dei proposti, accertando la sussistenza dei requisiti di “pericolosità sociale” e della rilevante sproporzione tra i redditi dichiarati e i patrimoni accumulati nel tempo, necessari affinché il Tribunale capitolino emettesse vari decreti di sequestro, su richiesta della Procura della Repubblica, eseguiti a partire dalla fine del 2014. Parallelamente all’iter giudiziario per i reati contestati agli indagati, sono stati celebrati i vari gradi di giudizio dell’autonomo procedimento per la misura di prevenzione, che si è concluso con la pronuncia della Corte di Cassazione del 22 ottobre u.s., che ha dichiarato inammissibili i ricorsi proposti dalle parti, rendendo così definitiva la confisca di: 4 società operanti nei settori immobiliare e del commercio di prodotti petroliferi; 13 unità immobiliari e un terreno siti a Roma e in provincia; 13 automezzi; 69 opere d’arte di importanti esponenti della scena artistica della seconda metà del XX secolo (Pop Art, Nouveau Réalisme, Futurismo e Surrealismo); numerosi rapporti finanziari; per un valore di stima pari a circa 27 milioni di euro. A Massimo CARMINATI, condannato per associazione per delinquere, traffico di influenze illecite e corruzione in relazione alle vicende di cui all’operazione in argomento e noto per i suoi trascorsi nella formazione di estrema destra Nuclei Armati Rivoluzionari (N.A.R.), nonché per il “rapporto stabile e funzionale” con la “Banda della Magliana” e il furto al caveau della Banca di Roma presso la Città Giudiziaria di Roma, commesso tra il 16 e il 17 luglio 1999, sono state confiscate, tra l’altro, la villa di Sacrofano e opere d’arte per un valore stimato di oltre 10 milioni di euro. Un’altra villa, nella stessa località, è stata affidata in comodato d’uso gratuito, per vent’anni, all’A.S.L. Roma 4 per la realizzazione di una importante struttura sociosanitaria per aiutare le famiglie di pazienti con autismo. Nei confronti di Salvatore BUZZI, imprenditore a capo dell’ampia rete di cooperative coinvolte nell’inchiesta e anch’egli condannato per associazione per delinquere, traffico di influenze illecite e corruzione, la misura patrimoniale ha ad oggetto due immobili a Roma nonché le quote e il patrimonio di due società, per un valore stimato di oltre 2,6 milioni di euro. Indipendentemente dall’esito del giudizio penale, la confisca di beni è stata disposta anche a carico del “braccio destro” di CARMINATI, Riccardo BRUGIA, e dell’altro sodale Fabio GAUDENZI, nonché degli imprenditori Roberto LACOPO – con riferimento, tra l’altro, alla società che gestiva il distributore di carburante sito in Corso Francia a Roma – Agostino GAGLIONE, Cristiano GUARNERA e Giovanni DE CARLO. L’operazione testimonia il costante impegno dell’Autorità Giudiziaria e della Guardia di Finanza di Roma nell’aggressione ai patrimoni illecitamente accumulati dalla criminalità, allo scopo di restituirli alla collettività.

giovedì 19 novembre 2020

Sacrofano. La villa già abitata da Massimo Carminati diventa centro per autistici

La villa dove ha vissuto per circa cinque anni Massimo Carminati a Sacrofano diventa un centro per l’autismo della Asl Roma 4 al servizio dell’intero distretto socio-sanitario. Siglato il 9 novembre nella sede della Asl Roma 4 di Civitavecchia, l’accordo tra il direttore generale della azienda sanitaria Giuseppe Quintavalle e il sindaco di Sacrofano, Patrizia Nicolini, Comune che ha ottenuto la disponibilità del bene ad ottobre 2019 dell’Agenzia Nazionale per l’amministrazione dei Beni Sequestrati e Confiscati alla criminalità organizzata. Iter assegnazione molto rapido L’immobile è stato ristrutturato grazie ad un finanziamento della Regione Lazio ottenuto dal Comune di Sacrofano. La Asl Roma 4, in base all’accordo siglato, ha ottenuto l’immobile con un contratto di comodato d’uso per 20 anni. La villa secondo quanto dichiarato da Gianpietro Cioffredi, responsabile dell’Osservatorio per la Legalità e la sicurezza della Regione Lazio che ha seguito l'iter è stata affidata in tempi record di tredici mesi. In uso a Carminati dopo mediazione tra Iannilli e Mobkel La villa, in via Monte Cappelletto 12, era già appartenuta al commercialista Marco Iannilli che l’ha ceduta a Massimo Carminati, l’ex appartenente ai Nuclei Armati Rivoluzionari, condannato, nell'ambito dell'inchiesta Mondo di Mezzo chiamata anche Mafia Capitale, per associazione a delinquere, tornato in libertà a giugno 2020 per decorrenza termini di custodia cautelare dopo una detenzione durata cinque anni e sette mesi e imputato attualmente in un processo di appello bis che dovrà ridefinire le pene dopo la cancellazione dell’ipotesi di reato di associazione mafiosa da parte della Cassazione. L’immobile di Sacrofano, secondo quanto ha riportato il Corriere della Sera, è stata il prezzo che il commercialista Marco Iannilli ha pagato all’ex Nar Massimo Carminati in cambio della sua protezione dalle minacce che gli venivano rivolte dall'imprenditore Gennaro Mokbel deciso a riavere indietro una somma di circa 7 milioni di euro investiti nell'affare Digint. “Il Nero” avrebbe mediato tra i due, entrambi suoi amici ottenendo la disponibilità della villa destinata ora, dopo l'accordo tra Asl Roma 4 e Comune di Sacrofano, ad accogliere un centro per persone con disturbi autistici. In un articolo sul settimanale L’Espresso si racconta che Carminati ha confermato la sua opera di mediazione tra Iannilli e Mokbel definendoli entrambi amici suoi. “Hanno avuto un dissidio e io sono intervenuto, li ho fatti mettere d’accordo” ha detto Carminati sulla questione nelle dichiarazioni rese in sede processuale. Graziarosa Villani RIPRODUZIONE RISERVATA

martedì 17 novembre 2020

Corte Costituzionale boccia il Piano territoriale paesistico regionale – PTPR del Lazio

Nella pianificazione paesaggistica, le Regioni non possono fare da sole ma devono coinvolgere il Ministero per i beni e le attività culturali e per il turismo (MiBACT). In particolare, nel procedimento di formazione del piano regionale, è necessario un confronto costante, paritario e leale tra Regione e Stato in funzione di un’intesa di carattere generale che assicuri una tutela unitaria del paesaggio. È quanto ha stabilito la Corte costituzionale con la sentenza n. 240 depositata oggi (relatrice Daria de Pretis), annullando il Piano paesistico della Regione Lazio del 2 agosto 2019 e tutti gli atti conseguenziali. Nella fattispecie, il Consiglio regionale del Lazio – dopo aver raggiunto un’intesa con il MiBACT sulla proposta di piano adottata dalla Giunta regionale con decisione dell’8 marzo 2016 n. 6, sottoposta al Consiglio regionale con proposta di delibera consiliare del 10 marzo 2016 n. 60 – aveva unilateralmente approvato il piano paesaggistico regionale, senza il coinvolgimento del Ministero. Di qui l’impugnativa da parte del Governo. La condotta della Regione è stata ritenuta dalla Corte costituzionale in contrasto con il principio della leale collaborazione. Anche nel procedimento di pianificazione paesaggistica, ha osservato la Corte, dev’essere raggiunta un’intesa di carattere generale, per assicurare l’unitarietà del valore della tutela paesaggistica al di là dei singoli beni per i quali è previsto l’obbligo di pianificazione congiunta. L’approvazione del piano da parte della Regione senza un accordo con il Ministero viola, quindi, il principio di leale collaborazione, oltre che il Codice dei beni culturali e del paesaggio. Roma, 17 novembre 2020 Ufficio Stampa della Corte costituzionale La Regione Lazio al riguardo ha diffuso il seguente comunicato stampa PTPR. REGIONE, SOTTOSCRITTA NUOVA INTESA CON IL MIBACT “Prendiamo atto della pronuncia della Consulta sul Piano paesaggistico del Lazio, anche se lascia perplessi il fatto che il Consiglio regionale venga considerato un organo di ratifica di un’intesa fra la Giunta e il Mibact.Nel frattempo, comunque, la Giunta regionale e il Ministero hanno già raggiunto un nuovo accordo sul Ptpr, che è stato sottoscritto lo scorso luglio ed è già stato inviato all’esame del Consiglio. La Regione, quindi, è pronta a completare la procedura di approvazione di un Piano paesaggistico territoriale atteso nel Lazio da oltre 20 anni”. 17 novembre 2020 Sullo strumento urbanistico Ecolagodibracciano.it aveva intervistato Rodoldo Bosi.