mercoledì 28 febbraio 2018

Anguillara - Bianchini chiede chiarezza su arsenico e potabilizzatori. Approvate determinazioni contrastanti

Chiediamo alla Sindaca Anselmo cosa sta avvenendo all'acquedotto di Colle Biadaro e a questo punto anche a quello di Ponton dell'Elce. Abbiamo acquisito sull'Albo pretorio alcune determine che dichiarano la totale assenza di manutenzione dell'impianto di potabilizzazione dei Biadaro,il più grande acquedotto del paese. Nelle determina185 del 31 gennaio 2018 si dichiara che per il "mancato affidamento i parametri di legge di arsenico sono stati superati a causa della mancata prestazione della ditta". Ditta che non accettava l'affidamento e rispondeva per motivazioni a noi non note ma agli atti del comune certamente, vista la successiva Determina 257 del 7/02/2018, dove si rettificano le affermazioni del mancato sforamento dei parametri Arsenico e dell'assenza di manutenzione. Cosa é realmente avvenuto? Siamo di fronte ad una Determina 185 che dichiara il grave problema della salute e che gli impianti non sono manutenuti e dopo 20 giorni altra Determina 257 che rettifica le gravi affermazioni della precedente. Poi il 22 febbraio si pubblica la Determinazione 233 del 12/02/18 dove si procede al servizio di gestione degli impianti di potabilizzazione. Come mai continua Bianchini a fronte del problema emerso la Sindaca non ha emesso Ordinanza di non Potabilità? Chi sta gestendo in questi mesi i potabilizzatori? Come si è potuto affermare che i parametri sono stati superati?Quanto avvenuto è molto grave e chiediamo che si faccia luce, non essendo possibile tali leggerezze da parte di questa Amministrazione nella gestione di servizi che investono la salute pubblica. Abbiamo già fatto accesso agli atti per avere tutta la documentazione e capire cosa è avvenuto e sta avvenendo su questa vicenda. Consigliere Comunale Silvio Bianchini

Foibe: Il giorno del ricordo a Bracciano – commento di Donato Mauro

Nel corso del consiglio comunale del 9 febbraio 2018 sono intervenuto sul tema del “Giorno del Ricordo” che era l’oggetto di una mozione che ha inteso sollecitarne la celebrazione nella giornata del 10 febbraio. Prendendo spunto da concetti espressi dai presidenti della repubblica pro tempore ho fornito il mio contributo che si può sintetizzare come segue. Il giorno del ricordo è una solennità civile nazionale, celebrata il 10 febbraio di ogni anno, istituita con la legge n. 92 del 30 marzo 2004. Essa vuole conservare e rinnovare la memoria della tragedia degli italiani e di tutte la vittime delle foibe, dell’esodo dalle loro terre degli istriani, fiumani e dalmati nell’immediato periodo del secondo dopoguerra e delle più complesse vicende del confine orientale. La data è stata fatta coincidere con la firma del trattato di pace 1947 che assegnò purtroppo alla Jugoslavia la maggior parte della Venezia Giulia. Ma già prima, nel 1943 si intrecciarono giustizialismo sommario, parossismo nazionalista jugoslavo senza fondamento, rivalsa sociale e un disegno, assurdo e antistorico, di sradicamento della presenza italiana da quella che era e cessò di essere la Venezia Giulia. La politica titina assunse i sinistri contorni di pulizia etnica. Si consumò nel modo più evidente con disumana ferocia nelle foibe (simbolo quella di Basovizza dove sono state rinvenute decine di metri cubi di cadaveri gettati nell’ex pozzo minerario, parte dei quali ancora vivi. Secondo alcune fonti in totale le vittime delle persecuzioni titine arrivano a circa 20 mila). Fu una delle barbarie del secolo scorso. Ci furono campi di concentramento e sterminio? Sì. Ci furono errori? Sì anche quello dell’alto comando che fece entrare per primi a Trieste i reparti di Tito, seguendo la cinica logica della strategia alleata che volle così ingraziarsi il dittatore Tito, cosiddetto non allineato, in funzione anti Stalin. Ci fu la volontà di nascondere la verità per molti anni? Sì. Gli americani dissero che i profughi creavano disordine, con conseguenze disastrose per migliaia di persone colpevoli solo di essere italiani. A causa dell’ondivaga politica, seguita anche da alcune componenti politiche nazionali, centinaia di migliaia di essi furono costretti a disperdersi in altre regioni italiane e soprattutto all’estero. Questa tristissima vicenda storica è stata a lungo dimenticata e negata ma la storia è costituita da fatti e i fatti riemergono sempre e ora finalmente e giustamente comincia a essere ricordata. Proprio alla luce di tali eventi, oggi dobbiamo comunque ribadire la necessità di consolidare, senza nascondere nulla, i lineamenti di civiltà, dì pace, di libertà, di tolleranza e solidarietà nella nuova Europa che stiamo, con fatica, costruendo. Sarebbe un grave errore proporre la celebrazione del giorno del ricordo in qualche modo come contraltare a quello “della memoria”. Ho tentato di far comprendere che è quantomeno irrituale e improprio proporre una mozione per indurre il comune di Bracciano a celebrare una solennità prevista da un’apposita legge. Il comune è tenuto a celebrarla e non a seguito di una mozione che sembrerebbe avere tutti i connotati della strumentalizzazione politica. La celebrazione del “giorno del ricordo “non deve essere ascrivibile all’iniziativa di una singola parte politica ma deve svolgersi nello spirito della riconciliazione nazionale nella condivisione della verità storica. In tal senso ho proposto che la mozione venisse ritirata invitando l’amministrazione a assumere nella celebrazione dell’evento il ruolo istituzionale che le compete. Altrimenti è come se per celebrare la festa della repubblica, del primo maggio o altre solennità previste da una legge dello stato fosse necessario proporre una mozione ad hoc. Ho proposto altresì al sindaco di fare osservare dal consiglio comunale e dalla giunta un minuto di silenzio e raccoglimento in ricordo di tutte le vittime della tragedia delle foibe. Ma il sindaco non ha preso in considerazione tali proposte. Evidentemente non riesce proprio ad uscire dai confini mentali i e politici della campagna elettorale. Alla luce degli slogan demenziali urlati nel corso della recente manifestazione di Macerata sono sempre più convinto della giustezza della mia proposta formulata in consiglio comunale. Chi ha inneggiato alle foibe ha palesato nello stesso tempo l’estrema ignoranza dei fatti, furono i partigiani titini a uccidere molti comunisti italiani vicini a Mosca, nonché la voglia di connotarsi come residuato bellico di quella che fu l’espressione più belluina dei fiancheggiatori di Tito. Donato Mauro, Consigliere comunale Bracciano

Appello ai candidati: la crisi del lago di Bracciano non è finita, ecco gli impegni che vi chiediamo di prendere prima delle elezioni

Il Lago di Bracciano, nel corso dell’ultimo anno, è stato l’epicentro della crisi idrica che ha coinvolto Roma e tutto l’ambito integrato ATO 2. Al termine di un anno molto particolare in cui le Istituzioni del Lago si sono impegnate a fondo per cercare di risolvere e mitigare gli effetti della crisi, (vedi qui l’intera cronologia della vicenda con le azioni messe in atto dalle Istituzioni del lago) la Regione Lazio, con Determinazione Dirigenziale ha ridefinito le modalità con le quali saranno regolate da qui in avanti le captazioni. Innanzitutto il lago torna ad essere riserva strategica. Le acque del lago potranno cioè essere captate solo in caso di emergenza. Nel corso dei tavoli istituzionali abbiamo ricevuto assicurazioni circa i criteri che definissero tali casi di emergenza. Si è parlato di casi eccezionali legati a calamità naturali che hanno effetti diretti sulle infrastrutture, come per esempio un terremoto che metta fuori uso l’acquedotto del Peschiera. Inoltre si è stabilito che le captazioni non potranno essere riattivate se il livello dell’acqua del lago non si trova sopra la quota di 161,9 metri s.l.m. e che comunque debbono essere autorizzate per iscritto dagli stessi uffici regionali. Si tratta di norme molto importanti che pero’ debbono essere implementate. Per evitare di incorrere di nuovo in una situazione analoga a quella che è successa lo scorso anno, c’è la necessità di cominciare a pianificare l’utilizzo della risorsa idrica in base alle effettive disponibilità. Si tratta di costruire cioè un modello che tenga conto delle precipitazioni e dei consumi effettivi e che cerchi, con criteri di gestione intelligente, di tenere in equilibrio i sistemi. Punto cardine di questo nuovo modello è la trasparenza dei dati. Pensiamo non solo a quelli legati al livello del lago, ma anche a quelli relativi alle captazioni così come ai consumi. Le informazioni chiave devono essere pubbliche e accessibili ai cittadini. Contestualmente alla definizione di un sistema di governance della risorsa, occorre poi affrontare gli esiti che questa crisi idrica ha prodotto sul territorio e sul tessuto economico e sociale. Prima di tutto va assicurato con adeguate risorse finanziarie un piano per il monitoraggio completo del sistema lago per controllare l’eventuale insorgere di sviluppi non desiderati legati al perdurare della situazione di crisi. Poi vanno messi in cantiere e pianificati interventi che puntino ad un recupero degli ambienti danneggiati. Molto delicato è poi il discorso del turismo e dell’economia legata a questo settore. La stagione balneare è alle porte, ma rischiamo anche quest’anno di veder compromessa la fruizione di spiagge ed arenili a causa del mancato recupero del livello delle acque del lago. Chiediamo non solo il riconoscimento di questa situazione con conseguenti interventi normativi ed economici, ma anche la possibilità di mettere in cantiere progetti di lungo periodo che abbiano la possibilità di aiutare il territorio a recuperare il danno di immagine che è stato prodotto dall’abbassamento del livello dell’acqua. Fin qui la Regione ha avuto un atteggiamento aperto e dialogante, sensibile alle richieste avanzate dalle amministrazioni locali. Ora, in vista delle prossime elezione per il rinnovo della Presidenza, della Giunta e del Consiglio Regionale chiediamo ai Candidati di recepire queste nostre richieste e di integrarle all'interno dei loro programmi e di impegnarvi, qualora veniste eletti, a metterle in atto. Le Istituzioni del Lago: Sabrina Anselmo, Sindaca di Anguillara Sabazia, Claudia Maciucchi, Sindaca di Trevignano Romano, Armando Tondinelli, Sindaco di Bracciano, Vittorio Lorenzetti, Presidente del Parco regionale di Bracciano-Martignano, Renato Cozzella, Presidente del Consorzio di Navigazione del Lago di Bracciano. smartlakebracciano@gmail.com

“Lupus in fabula - Uomini e lupi a confronto”: per Italia Nostra Lazio fauna ignorata dai programmi elettorali

Italia Nostra Lazio partecipa all’iniziativa promossa dall’associazione Mountain Wilderness “Lupus in fabula – Uomini e lupi a confronto” in programma oggi mercoledì 28 febbraio alle 19 presso l’Università di Roma Tre nel corso del quale saranno approfondite le tematiche riguardanti la tutela di questo animale. Come già sta accadendo con la volpe, oggetto di un confronto che ha visto di recente protagonista la sezione del Golfo di Gaeta – Scauri (presidente Marcello Rosario Caliman), anche per quanto riguarda il lupo sono necessarie politiche nuove che non lascino mano libera ai cacciatori, ma che prevedano, prima di qualsivoglia piano pluriennale di controllo della fauna, la verifica di una relativa metodologia ecologica. E’ sintomatico che, in questa campagna elettorale che sta volgendo al termine, scarsa attenzione sia stata data alla fauna con la quale invece, anche in nome della salvaguardia della biodiversità, va ripensato un rapporto nuovo tra uomo e animali di sana coabitazione di stessi territori. L’incontro di oggi va in questa direzione. Questi temi invece sono stati del tutto ignorati dalle forze politiche in corsa per le regionali. Tutto ciò è avvenuto malgrado su queste tematiche il Lazio non risulti certo all’avanguardia nelle politiche di tutela della fauna regionale.

martedì 27 febbraio 2018

Bracciano - Arrestati tre romeni: avevano rapinato due connazionali in via Udino Bombieri

Pensavano di averla fatta franca ma le indagini subito avviate dai carabinieri della Compagnia di Bracciano coordinate dal capitano Alessandro Papuli hanno avuto successo: arrestati a Bracciano tre cittadini romeni, di 19, 31 e 39 anni. I tre devono rispondere di rapina e lesioni gravi ai danni di due persone. Qualche ora prima, in via Udino Bombieri, i tre malviventi hanno aggredito con calci e pugni due connazionali di 30 e 34 anni, entrambi senza fissa dimora, per poi rapinarli del portafoglio. Le due vittime, a seguito delle fratture riportate, hanno chiamato 118 e sono state trasportate d’urgenza all’ospedale di Bracciano. In base alle testimonianze delle vittime, i carabinieri sono stato in grado di fare l’identikit dei tre rapinatori. Dopo poche ore di ricerche, i carabinieri hanno individuato e bloccato i tre colpevoli, mentre si aggiravano per le vie del centro di Bracciano. Per il 19enne e il 39enne si sono aperte le porte del carcere, mentre il 31enne è stato accompagnato presso la sua abitazione e sottoposto agli arresti domiciliari.

sabato 24 febbraio 2018

Italia Nostra Lazio: “ripubblicizzare l’acqua subito”

Avviare la ripubblicizzazione della gestione del servizio idrico integrato. Questa una delle priorità indicate da Italia Nostra Lazio nel documento inviato ai candidati presidente in lizza per il governo della Regione Lazio. Per Italia Nostra la gestione di un bene comune come l’acqua deve tornare pubblica. Per queste ragioni si richiede una piena attuazione della legge regionale 5/2017 con la quale è stato istituito il “Fondo regionale per la ripubblicizzazione”. Un processo già molto avanti per l’Ambito Territoriale Ottimale - Ato 4 Latina, dove la maggioranza dei Comuni hanno adottato atti con i quali è stata espressa la volontà di portare a compimento il processo di pubblicizzazione del servizio idrico integrato. “L’impegno della Regione Lazio, in quanto unico Ente preposto a garantire un mutuo/finanziamento con Cassa Depositi e Prestiti o con un altro Istituto le cui rate sarebbero comunque a carico dei Comuni di ATO 4 – Latina. – commenta al riguardo Italia Nostra Lazio - diventa dirimente e decisivo per concretizzare i risultati del referendum del 2011. È necessario – sottolinea ancora l’associazione ambientalista – che la Regione si impegni a supportare i costi degli eventuali interessi passivi dei mutui che verrebbero accesi dai Comuni. La somma di 22 milioni di euro avanzata per la vendita delle quote private di Acqualatina, per Italia Nostra, è sovrastimata; più che una ripubblicizzazione sarebbe un regalo ad Acqualatina, soprattutto alla parte privata, che non è riuscita a vendere le sue quote ad ACEA per tale somma. Sicuramente si dovrebbero prima imputare e far pagare, al gestore ed al privato, tutte le inefficienze non risolte e le penali mai fatte pagare per incapacità del soggetto pubblico controllore”. Massima attenzione poi è richiesta da Italia Nostra per la salvaguardia delle fonti di approvvigionamento idrico. In primo luogo Italia Nostra chiede che siano interrotti per sempre i prelievi d’ acqua dai laghi della provincia di Roma e dal lago di Bracciano in particolare. In relazione al previsto raddoppio dell’acquedotto del Peschiera per Italia Nostra è importante che il rinnovo della concessione per le sorgenti del Peschiera avvenga nel rispetto delle normative comunitarie e nazionali e di valutazione dei rischi per l’equilibrio idrogeologico della piana di San Vittorino. Necessario inoltre il perfezionamento del rilascio della concessione per le sorgenti Le Capore, ovvero le sorgenti del fiume Farfa, nel rispetto delle normative comunitarie e nazionali e nella garanzia del deflusso minimo vitale. Un intervento deciso è inoltre sollecitato per quanto riguarda gli acquedotti attestate ad una media del 45 per cento nell’Ato 2 serviti da Acea, con punte che toccano il 65 per cento per quelli serviti da Acqualatina. Italia Nostra Lazio chiede inoltre di intervenire per garantire la qualità dell’acqua destinata al consumo umano. Una situazione particolarmente grave si registra a Cerveteri e Ladispoli dove la qualità è pessima. Italia Nostra chiede infine che la Regione Lazio si impegni ad applicare appieno e compiutamente il Piano di Tutela delle Acque Pubbliche (PTAR), adottato dalla Giunta Regionale con atto n. 819 del 28 dicembre 2016.

Comitato Difesa: Giù le mani dal lago di Bracciano

Giù le mani dal lago di Bracciano. Con un livello posto a – 177 centimetri sotto lo zero naturale alla data del 20 febbraio scorso, la multiservizi Acea Ato 2 anziché fare ammenda per la distruzione dell’ecosistema protetto a livello europeo si appella al Tribunale Superiore delle Acque Pubbliche affinché si proceda con l’annullamento della deliberazione regionale del 29 dicembre scorso che pone lo stop alle captazioni dal lago e introduce l’autorizzazione regionale ad una loro eventuale ripresa. Con questo provvedimento l’Acea si toglie la maschera e mostra appieno tutta la sua arroganza chiedendo addirittura un indennizzo. Acea deve comprendere che è in gioco la salvaguardia di un ecosistema attorno al quale ruota l’intera economia dei paesi rivieraschi e che l’acqua è un bene comune non già una esclusiva proprietà di Acea che la utilizza per trarne lauti profitti non ammodernando le linee. Acea deve capire che il territorio del lago di Bracciano non è una sua proprietà e che la popolazione non si farà scippare il bene più prezioso. Se non bastano le denunce alla Magistratura per accertare le responsabilità di questo stato di cose metteremo in campo azioni di altro genere. Il lago è un patrimonio che va universalmente tutelato e difeso. Comitato per la Difesa del Bacino Lacuale Bracciano-Martignano

venerdì 23 febbraio 2018

Interventi per la Valle del Sacco al centro del confronto tra Italia Nostra Lazio e Elisabetta Canitano, candidata presidente per Potere al Popolo alla Regione

Incontro il 20 febbraio a Roma tra Italia Nostra Lazio e la candidata presidente alla Regione Lazio per Potere al Popolo Elisabetta Canitano. Al centro del confronto alcuni temi contenuti nel documento inviato a tutte le forze politiche in lizza per le regionali del 4 marzo prossimo. L’associazione ambientalista ha focalizzato l’attenzione sulla salvaguardia dei laghi con la necessità di porre uno stop a qualsiasi captazioni dai bacini lacustri in particolare quello di Bracciano. Si è parlato poi della gravissima situazione ambientale che impatta sulla Valle del Sacco e dei Parchi regionali con la necessità di definire ed attuare i piani di assetto. “Per la Valle del Sacco – ha commentato la candidata presidente Canitano – abbiamo preso in esame la possibilità di destinare almeno 20 milioni, all’interno del Programma operativo coofinanziato dal Fondo Europeo di Sviluppo Regionale (Fesr) della Regione Lazio, pari a 902 milioni di euro, per una azione di monitoraggio al fine di avviare il recupero dell’area inquinata”. Italia Nostra Lazio ritiene, che il problema di inquinamento della zona vada approfondito sia dal punto di vista ambientale attraverso un piano di monitoraggio che individui e valuti correttamente l’entità del danno sia attraverso una indagine epidemiologica per evidenziare l’incidenza dell’inquinamento sulla salute delle popolazioni. Si è affrontato, inoltre, il problema dei Parchi Regionali del Lazio, l’associazione ambientalista ha chiesto l’approvazione da parte del Consiglio regionale di tutti i piani di assetto dei parchi. Si ricorda che l’istruttoria per l’approvazione dei piani di assetto è stata completata per quasi tutti i parchi regionali.

Parlamentarie: Beppe Grillo parla al telefono con Ugo Morelli

“Passami Morelli”. E’ stato lo stesso Beppe Grillo a voler scambiare quattro chiacchiere con l’attivissimo avvocato Ugo Morelli che sta dando filo da torcere all’Associazione Movimento 5 Stelle guidata dal “capo politico” Luigi Di Maio. Il tutto è avvenuto a margine dell’udienza che si è tenuta ieri mattina dinanzi al giudice Silvia Albano che ha trattenuto la causa in decisione proprio su ricorso dello stesso Morelli. “Stavo parlando con l’avvocato Andrea Ciannavei – racconta Morelli - poi è squillato il telefono. Era Grillo che si stava informando sull’esito della causa. Poi ha chiesto. Ma dov’è Morelli?”. “E’ qui” ha detto il legale M5S. Ed allora il capo indiscusso ha detto “passami Morelli”. “Gli ho detto che io non sono contro il programma dei 5 stelle e che anzi sono un’attivista da sempre”. “Quando vengo a Roma - mi ha detto Grillo – ci incontriamo”. In attesa della decisione del giudice che potrebbe portare anche all’annullamento delle elezioni e della lista depositata al Viminale dai 5 stelle che sarebbe uscita dalla contestate Parlamentarie-Buffonarie, nel corso della causa sono emersi elementi importanti. Morelli sarebbe stato escluso addirittura dalla presentazione alla candidatura alle Parlamentarie, nonostante abbia le prove di aver fatto tutte le procedure necessarie, perché inviso al sindaco di Roma Virginia Raggi. La Raggi infatti ce l’ha con Morelli per le cause intentate dall’avvocato dinanzi al Tar del Lazio contro la nomina di Renato Cozzella alla presidenza del Consorzio Lago di Bracciano, organismo che fa capo alla Città Metropolitana di Roma, della quale la Raggi è sindaca metropolitana e contro la nomina del presidente di Ama, la multiservizi capitolina. Contro Morelli ci sarebbero anche il consigliere regionale pentastellato Davide Barillari. “Sono per la legge” replica Morelli. “Ho presentato un ricorso analogo anche contro la nomina fatta da Zingaretti del presidente del Parco di Bracciano-Martignano, non guardo in faccia nessuno”. Gli elementi sul quale ora il giudice Albano dovrà pronunciarsi sono molti. Potrebbe giocare a favore di Morelli, al momento, l’esito del procedimento fatto su ricorso della esclusa dalle candidature alle Parlamentarie Maria Elena Martinez che, seppure rigettato, ha fatto emergere processualmente un dato importante: ovvero la scarsa democraticità garantita dal nuovo statuto dell’Associazione Movimento 5 Stelle di via Nomentana 257. Sul caso Martinez il giudice nell’ordinanza depositata ieri ha definito la regola che a decidere sia il capo politico, nella fattispecie Di Maio, distante “da canoni minimi di democrazia interna”. Ha tuttavia aggiunto che il troppo dispotismo e la scarsa democrazia interna non possono ritenersi ad oggi garantiti da “copertura costituzionale". Sulla querelle democraticità si basa anche la richiesta di incontro con il presidente Mattarella al quale Morelli ha richiesto un incontro urgente. “Il regolamento del M5S sulle candidature – scrive Morelli in una nota inviata alla stampa – è a mio avviso antidemocratico e incostituzionale. Sono stati esclusi dalla lista degli aspiranti candidati per le votazioni online circa 3.000 iscritti al M5S, senza motivazione e validi motivi. Circa il 95 per cento degli esclusi sono persone per bene, incensurate e senza processi penali in pendenza. Invece hanno messo in lista perfino non meritevoli creando un bagno di sangue nella base del M5S. Tremila attivisti esclusi da semplici aspiranti candidati, mettono a rischio una perdita di circa 300.000 voti. Il sindaco Raggi – afferma ancora Morelli - porta male e sfortuna al M5S, il suo effetto politico ci ha fatto perdere elezioni in Sicilia, e le precedenti elezioni amministrative”. Tutto questo non può che acuire lo scontro Morelli-Raggi. Certo è che il padre del nominato “raggino” Renato Cozzella al Consorzio Lago Bracciano una candidatura l’ha ottenuta. L’ex procuratore generale della Corte d’appello Alberto Cozzella è infatti candidato nelle liste M5S per il Senato nel collegio uninominale Lazio. Al giudice Albano, Morelli ha chiesto peraltro che venga disposta inoltre una perizia tecnica d’ufficio sulla piattaforma Rousseau della Casaleggio Associati attraverso la quale, il 17 gennaio scorso, le Parlamentarie si sarebbero svolte. Graziarosa Villani RIPRODUZIONE RISERVATA

martedì 20 febbraio 2018

Asl Roma 4: Approvato il finanziamento per le scale antincendio al padre Pio di Bracciano

Nota Asl Rm4 su ospedale Padre Pio. L’ospedale Padre Pio di Bracciano è oggetto in questi mesi di una ristrutturazione globale. Nel corso del 2016 si è potuta completare la procedura di SCIA con i Vigili del Fuoco e finalmente il Padre Pio possiede quanto previsto dalla attuale normativa di sicurezza antincendio. Il 15 febbraio è giunto dalla Regione Lazio il nulla osta al finanziamento di €571.057,95 per la riqualificazione provvisoria di spazi sanitari per l’avvio della fase di riconversione: realizzazione di due scale di emergenza antincendio per l’ospedale Padre Pio di Bracciano. Lunedì 12 febbraio è stato riattivato il Reparto di Week Surgery dell’Ospedale che è stato rinnovato Al piano Sale Operatorie e Blocco di sterilizzazione, è in corso la ristrutturazione completa del pavimento del connettivo con rifacimento del massetto di fondo e della pavimentazione a gres; sostituzione di tutte le luci di emergenza; rasatura pareti del corridoio e tinteggiature; al Reparto Medicina, Endoscopia, FKT ed Ambulatori, è in corso la ristrutturazione completa del pavimento del connettivo con rifacimento del massetto di fondo e della pavimentazione ;per quanto concerne la viabilità interna, è in corso d'opera il rifacimento del manto stradale della viabilità interna antistante il P.S., la Morgue e gli ingressi di entrata ed uscita dell'Ospedale, E’ prevista a breve l’ attivazione della Convenzione Urologia con la collaborazione del personale medico dell’Azienda Ospedaliera S. Andrea, e per il mese di luglio l’ attivazione di 20 posti di Lungodegenza medica al fine di decongestionare i reparti di medicina del nostro Polo Ospedaliero e dell’A.O. Sant’Andrea, in una logica di appropriatezza nell’erogazione dei servizi. Inoltre l’Azienda Sanitaria ha chiesto l’autorizzazione al Comune di Bracciano per riqualificare il parcheggio esterno che è stato chiuso perché ritenuto non a norma e restituirlo alla cittadinanza.

Lago di Bracciano ancora a meno 177 centimetri rispetto allo zero idrometrico

Il livello del lago di Bracciano si attesta sui meno 177 centimetri rispetto allo zero idrometrico. Dopo aver chiuso il mese di gennaio 2018 a meno 180 ed aver guadagnato ad inizio febbraio circa 4 centimetri arrivando a toccare i meno 176 (8 febbraio), il livello del lago ha registrato nei giorni successivi una leggera diminuzione, di circa 1,5 centimetri. Tale leggera diminuzione è da attribuirsi al forte vento di Tramontana, che in assenza di precipitazioni amplifica l'evaporazione, fattore comunque presente, seppur in maniera ridotta, anche nel periodo invernale. Il prelievo dal Lago di Bracciano da parte di Acea, come risulta dalle letture rilevate quotidianamente dalla Regione Lazio e come confermato dai sopralluoghi senza preavviso effettuati dai tecnici del Parco e dai Guardiaparco presso l'impianto di captazione in Località LaMarmotta, ultimo dei quali nella mattina del 16 febbraio 2018, è attualmente interrotto. Il livello di "zero idrometrico" (163,04 sul livello del mare) è stato imposto dal Parco nel 2004, equivalente alla soglia dello sfioratore sul fiume Arrone, presso Castello Vici (Anguillara Sabazia). Lo precisa in una nota diffusa oggi l'Ufficio Comunicazione del Parco di Bracciano-Martignano.

lunedì 19 febbraio 2018

“Confessione di un seduttore”: un manuale utile al 20 per cento degli italiani

Tutti novelli Casanova con il prezioso vademecum “Confessioni di un seduttore” scritto da Mauro D’Andrea ed uscito in libreria ad ottobre. Esempi alla mano, il libro è un vero e proprio manuale ad uso e consumo del sesso maschile che trasforma quello che oggi verrebbe definito uno “sfigato” in un “tombeur de femme”, ovvero un uomo che non deve chiedere mai. E’ in realtà una autobiografia con la quale l’autore racconta la sua metamorfosi dal primo diniego della ragazza in adolescenza fino ad una acquisita maturità di uomo, consapevole del proprio fascino. Una scrittura semplice e veloce, a tratti ripetitiva, che in modo alquanto certosino arriva ad elencare ciò che è giusto fare e ciò che è invece è consigliabile non fare. Il suo è stato un percorso di successo tanto che oggi Mauro D’Andrea viene definito come un raffinato “love coach” ed “esperto di fama nazionale”, e aggiungiamo anche internazionale tanto da divenire docente di “corsi di seduzione”. Come nel Cyrano de Bergerac di Edmond Rostand D’Andrea si cimenta anche nella descrizione del bacio, o meglio delle modalità efficaci con le quali, baciare una donna. “Cogli il momento giusto e sarà come fare un gol a porta vuota, scegli il momento sbagliato e rischi anche di rovinarti una carta fatta. Vuoi assicurarti – scrive ancora D’Andrea a proposito del bacio – di baciare una ragazza in uno di quei momenti in cui il bacio è naturale…come per esempio quando siete abbracciati, a distanza ravvicinata o state ballando insieme”. Il volume nelle intenzioni dell’autore vorrebbe avere anche una valenza più che “social”, “sociale” divenendo uno strumento utile per gli uomini in vista della ricerca dell’autostima, elemento essenziale in ogni relazione. “Il mio libro – spiega l’autore – tratta di persone che trovano difficoltà a costruire relazioni con l’altro sesso, un problema serio, che in base ad una nostra indagine coinvolge il 20 per cento degli italiani, influenzando la loro qualità della vita”. La pubblicazione inoltre, in particolare, andrebbe a colmare un vuoto in quanto finora simili manuali provenivano dall’estero. Con le “Confessioni di un seduttore” si racconta invece la seduzione all'italiana, quella che è la peculiarità dei latin lovers, tanto celebri nell’immaginario femminile, specie all’estero. Graziarosa Villani RIPRODUZIONE RISERVATA

mercoledì 14 febbraio 2018

“Ti adoro bella”: A Bracciano andato in scena il vero amore tra Isabella de' Medici e Paolo Giordano Orsini

La pièce che rovescia la leggenda e narra il vero amore da Paolo Giordano Orsini ed Isabella de’ Medici, uno spettacolo verità targato Marina Garroni che restituisce alla storia la realtà dei fatti: ovvero che Paolo Giordano non uccise Isabella ma bensì erano due fedeli appassionati coniugi. Il tutto, su un’idea di Cecilia Sodano, basato sui carteggi tra Paolo e Isabella. Uno spettacolo ben recitato da una compagnia in prevalenza fatta da giovani bravi attori. Un evento teatrale andato in scena il 5 e 6 gennaio scorsi nella splendida cornice della cappella di San Sebastiano dell’ospedale vecchio di Bracciano, un luogo che ben si presta a scenari rinascimentali. Ancora una volta il TeatroDiTalia ha meritato grandi applausi. Bravi gli interpreti: Nadia Acampora, Oltjon Bilaj, Riccardo Papa, Silvia Costantini, Marta Cottano, Tommaso Di Lorenzo, Francesco Persiani. Graziarosa Villani RIPRODUZIONE RISERVATA

lunedì 12 febbraio 2018

Italia Nostra Lazio scrive alle forze politiche: “ecco il nostro programma”

La Regione Lazio secondo Italia Nostra, una regione dove le priorità siano tutela dell’ambiente e del paesaggio. La sezione Lazio dell’associazione ambientalista irrompe con un documento nella campagna elettorale in atto per le elezioni regionali del 4 marzo. Un “programma” sul quale si apre un confronto con i candidati presidente di tutte le forze politiche. Un canovaccio per la Regione che verrà, temi che Italia Nostra vorrebbe divenissero centrali nel dibattito elettorale in corso. Dalla legalità alla ripubblicizzazione dell’acqua, dalla salvaguardia di fiumi e dei laghi ad Piano di Rifiuti che non impatti territori già gravati, dalla valorizzazione dei parchi a nuove politiche di tutela dei beni culturali, da una mobilità incentrata su ferro e due ruote al contrasto dell’erosione della costa, dall’urbanistica alla tutela dei centri storici, dall’impiego delle energie rinnovabili al decoro urbano. Nel chiedere un confronto aperto con le forze politiche, Italia Nostra non esprime critiche ma avanza soluzioni frutto dell’esperienza maturata sul campo dal Nord al Sud del Lazio. No quindi a captazioni dai laghi del Lazio, sì alla ripubblicizzazione dell’acqua, no a impianti di smaltimento su territori già gravati. Sul fronte urbanistico Italia Nostra Lazio indica come priorità l’approvazione del Piano Paesaggistico del Lazio, l’apposizione per Roma del vincolo centro storico. Si oppone al cosiddetto “Eco-village” a Marino e reclama la demolizione dei due edifici illegali realizzati sull’antica Boville. Sollecita poi una nuova legge per la pubblica illuminazione e il decoro urbano. Riguardo ai beni culturali per Italia Nostra è urgente attuare il Piano di gestione del sito Unesco della necropoli etrusca di Cerveteri e avviare una inversione di rotta per la valorizzazione dei beni culturali “puntando a azioni significative di messa in sicurezza del patrimonio artistico-monumentale che sempre più rischia lo sgretolamento e la dispersione anche a seguito di alluvioni e terremoti”. Tra le problematiche portate all’attenzione della ribalta elettorale ampio risalto è dato ai temi acqua e mobilità. Si chiede che il rinnovo della concessione per le sorgenti del Peschiera, in caso di raddoppio, avvenga nel rispetto delle normative comunitarie e nazionali e in base a una valutazione dei rischi per l'equilibrio idrogeologico della piana di San Vittorino e che sia perfezionato il rilascio della concessione per le sorgenti Le Capore, ovvero le sorgenti del fiume Farfa, secondo normativa vigente con particolare riferimento al deflusso minimo vitale. In ambito di mobilità si ribadisce il no all’autostrada Roma-Latina, la messa in sicurezza dell’autostrada A12 tra Tarquinia e Pescia Romana e annuncia il ricorso al Tar contro la compatibilità ambientale decisa dal Consiglio dei Ministri per il cosiddetto “tracciato verde”, che prevede il completamento della superstrada Orte-Civitavecchia SS 675 nell’area integra della Valle del Mignone. Reclama interventi quali il collegamento Rieti-Adriatico, l’aumento dei collegamenti verso il sud del Lazio e della Roma-Viterbo. In primo piano anche la legalità: “Fino a quando saranno tollerate violazioni quali l’occupazione di spiagge libere, finché non si inizieranno a vedere demolizioni di abusi, ogni iniziativa dal basso rischia di essere mortificata e svuotata di significato”. Questi alcuni dei temi contenuti nel documento portato all’attenzione dei candidati presidente, sui quali, nelle prossime settimane, Italia Nostra Lazio si aspetta che la politica ponga la dovuta attenzione. Il Direttivo Italia Nostra Regione Lazio (Presidente Ebe Giacometti, Vice Presidente Vicario Franco Medici, Vice Presidente Rodolfo Corrias) rappresentato dalle sezioni Italia Nostra Aprilia (Presidente Giulietta Emiliani), Asfodelo (Presidente Virgilio Bocchini), Cassino (Presidente Antonio Spallino),Castelli Romani (Presidente Enrico del Vescovo), Ciampino (Presidente Rodolfo Corrias), Etruria (Presidente Marzia Marzoli), Frosinone (Presidente Lucio Macioccia) Gaeta (Presidente Marcello Calimann), Latina (Presidente Antonio Magaudda), Litorale Romano (Presidente Stefania Bragaglia), Roma (Presidente Marco Di Fonzo), Viterbo (interim Presidente Ebe Giacometti), presidio di Fara Sabina (coordinatore Stefano Fassone), presidio Boville (coordinatore Mauro Abate).

sabato 10 febbraio 2018

Anguillara: si dimette il superassessore Andrea Piccioni. Giunta Anselmo allo sbando. Silvio Bianchini del PD: “riferisca in Consiglio comunale”

Apprendiamo in queste ore dell’abbandono dell’Assessore all’Urbanistica Andrea Piccioni (il 5° in ordine di tempo), perché in dissenso con i farneticanti atti amministrativi che hanno portato Anguillara alla deriva. Un continuo proliferare di decisioni che farebbero rivoltare qualsiasi persona che abbia a cuore il paese e chi da esso ne trae sostentamento. Siamo partiti dalla disastrosa gestione di tutte le spiagge del paese (Vigna di Valle, Martignano, Reginaldo Belloni) che oltre al danno economico ed occupazionale hanno fatto identificare Anguillara come il paese dei divieti da cui stare alla larga. Per poi passare ai sensi unici che stanno mettendo sul lastrico le attività commerciali di Via San Francesco e in ultimo lo scellerato atto della rimodulazione del servizio di raccolta differenziata che invece di andare a favore dei cittadini li sta privando dei servizi. Crediamo che tale farneticante comportamento, unito ad una massiccia dose di approssimazione e incompetenza, abbiamo portato i pochi elementi dotati di capacità amministrativa o professionale a dire basta nell’assecondare le farneticazioni di una sindaca inconsistente, incapace e priva di una visione oltre che politica, amministrativa. Chiediamo quindi che la sindaca si presenti in Consiglio Comunale per dare spiegazioni su quanto accaduto, non trincerandosi come sempre nel suo arrogante silenzio. Ci dovrà inoltre dare spiegazioni sulla inquietante vicenda che l’ha portata a patteggiare una condanna ad un anno per un’oscura storia di assegni. I cittadini hanno diritto di sapere di quali comportamenti si è resa responsabile la sindaca del partito dell’Onesta’. Vorremmo anche sapere che ne pensano i consiglieri che la sostengono, se questi comportamenti sono compatibili con lo statuto del Movimento 5 Stelle. Capo Gruppo PD Silvio Bianchini

giovedì 8 febbraio 2018

Spese pazze con carta di credito appena smarrita. Carabinieri denunciano a Bracciano due persone

Televisori, smartphone, champagne pregiati; sono parte degli acquisti, per l’importo complessivo di oltre 3.300 euro, effettuati nella tarda serata di ieri da una coppia di “spendaccioni” che si erano impossessati di una carta di credito smarrita poco prima da un ignaro cittadino che stava cenando in un ristorante di Bracciano. Gli autori delle “spese pazze“ sono due uomini di Bracciano di 26 e 30 anni, entrambi con precedenti, che al termine di una spedita attività d’indagine, sono stati denunciati a piede libero dai Carabinieri della Compagnia di Bracciano con le accuse di indebito uso di carte di pagamento e sostituzione di persona. La prima segnalazione giunta ai Carabinieri è partita dal Carrefour di Trevignano dove, intorno a mezzanotte, 2 persone avevano effettuato ingenti acquisti utilizzando una carta di credito per poi allontanarsi rapidamente dall’esercizio commerciale. I Carabinieri dell’Aliquota Radiomobile della Compagnia di Bracciano e della Stazione di Trevignano hanno fatto scattare i dovuti accertamenti, grazie ai quali è emerso che un’ora prima delle spese fatte a Trevignano, la stessa carta di credito era stata utilizzata a Manziana, in un altro punto vendita Carrefour, per l’acquisto di beni particolarmente costosi. Dopo aver rintracciato il legittimo proprietario della carta - che non si era reso conto di averla smarrita e che ha subito provveduto a bloccarla - i Carabinieri sono riusciti ad identificare i responsabili degli ultimi acquisti. Questa mattina, grazie alle perquisizioni scattate nelle rispettive abitazioni, i Carabinieri hanno recuperato buona parte dei prodotti comprati con la carta.

martedì 6 febbraio 2018

Differenziata Anguillara: Bianchini e Stronati contro l’annullamento del ritiro sfalci e potature

Sul servizio di raccolta differenziata ad Anguillara l’opposizione incalza e non ci sta al baratto deciso dalla giunta Anselmo dell’estensione del porta a porta con l’eliminazione della raccolta di sfalci e potature. In un circostanziato documento evidenziano le ragioni per le quali ciò non è necessario e sottolineano come tutto ciò vada a ricadere sulle tasche dei cittadini. Sostanzialmente si evidenzia che l’estensione del servizio di raccolta sfalci era già oggetto di un accordo preso con la ditta CNS-Coop 29 giugno che effettua il servizio. “La scelta di “barattare” la raccolta degli sfalci/potature con l’estensione del porta a porta su tutto il territorio, è decisamente incomprensibile nonché un evidente danno che ricade sulle spalle dei cittadini” spiegano Silvio Bianchini ed Enrico Stronati nella nota congiunta. “E’ abbastanza logico ipotizzare che l’eliminazione del servizio di raccolta domiciliare degli sfalci/potature comporterà la riduzione del quantitativo correttamente conferito di questa frazione. La raccolta degli sfalci non è stata mai oggetto di “baratto” bensì, - ribadiscono - con l’accordo del luglio 2015, venne concordato un suo potenziamento (da 734 utenze previste dal progetto, poi ampliate a circa 1500 ed infine ulteriormente ampliate a 2500 e oggi a 3000 su circa 9000 utenze domestiche). Auspichiamo – aggiungono - di essere smentiti e spereremmo in un comportamento virtuoso di tutti i circa 3000 cittadini che, oggi, si vedono ritirare a domicilio il bidone azzurro e che, domani, si recheranno all’isola ecologica per conferire gli sfalci/potature. Ma sappiamo, per esperienza, che ciò non accadrà per tutti. Non tutti si adegueranno. Ne consegue che chi non si adeguerà, porrà in essere modalità diverse per smaltire i residui delle operazioni di sfalcio e potature del giardino. Se abbandonerà i sacchi in strada, cosa che condanniamo nel modo più assoluto, questi – se rimossi dagli operatori – finiranno tra i rifiuti indifferenziati, aumentando la quantità di questi ultimi, i cui costi, sino alla soglia delle 3000 tonnellate/anno, saranno sulle spalle dei cittadini. La decisione oggi assunta dall’amministrazione dimostra, invece, che a circa due anni dall’insediamento – concludono Bianchini e Stronati - non si ha ancora contezza di come stanno le cose o, forse, non si hanno le capacità per gestirle”. RIPRODUZIONE RISERVATA

domenica 4 febbraio 2018

Il collezionista Marinelli: “A Bracciano buone occasioni alla brocante E’ usato”

Mobili e dintorni. Non solo arredamento standardizzato. Qualcosa di positivo si sta muovendo per salvare il mobile antico e suppellettili di qualità. A tal proposito da segnalare l'inaugurazione della nuova brocante dell'usato il 20 gennaio 2018. Un'occasione da non perdere, giovani intraprendenti hanno ritenuto di valorizzare e promuovere, ancora in questa fase di post crisi, quei beni presenti presso le famiglie, non più usati e ritenuti superflui, che in assenza di alternativa sarebbero stati riposti in luoghi bui e poi dimenticati. L'inaugurazione della brocante dal nome ''E' Usato!?'' sulla via Braccianese Claudia numero 45 nel territorio di Bracciano, ha visto numerosi partecipanti. Tra questi ho avuto l'occasione di incontrare anche Annibale Marinelli, appassionato di mobili antichi e della loro storia, già promotore di una mostra che si è temuta al Museo Storico della Civiltà Contadina e della Cultura Popolare “Augusto Montori” “La sedie eccellente e il suo contorno”. In quella occasione Marinelli illustro la sua relazione “Le sedie dal 1600 al 1900 -Una raccolta di stili”, ricostruendo la storia e le tipologie delle varie sedute in mostra. Alla inaugurazione ho chiesto a Marinelli un suo parere a caldo sul nuovo mercatino d’antiquariato. ''Mi sembra – ha risposto Marinelli - un'opportunità estremamente positiva in quanto consente di riqualificare tutti quei mobili e oggetti che diversamente non avrebbero più futuro. La brocante si presenta in modo estremamente ordinato e armonizza mobili antichi con quelli moderni. E non solo, il tutto si collega con un'oggettistica di qualità, di varietà e sobrietà. Dal punto di vista dei costi appaiono rispondenti ai valori reali attuali del mercato, questo vuol dire che si possono trovare oggetti di valore in grado di arredare armoniosamente le nostre abitazioni, consentendoci fortunatamente di adottare un mobile antico ricco di storia dei nostri avi”.

Differenziata ad Anguillara senza più ritiro sfalci: Bianchini e Stronati non ci stanno. Ecco perché

L’estensione del porta a porta in Zona B era stato già concordato, a costo zero per i cittadini e senza eliminare la raccolta a domicilio degli sfalci/potature. La riorganizzazione in corso, posta in essere dall’attuale Amministrazione, danneggia i cittadini e comporta risparmi ai costi di gestione in carico alla ditta appaltatrice. Di seguito un approfondimento dell’intera vicenda, ci scusiamo per la lunghezza, necessaria per chiarire tutti gli aspetti. Quando sul finire del 2014 vennero alla ribalta nelle cronache nazionali le vicende note con “Mafia Capitale” molti di coloro che oggi siedono in Comune urlavano in ogni dove la richiesta di dimissioni del sindaco di Anguillara per una apparentemente violata giustizia. Una corsa alla richiesta di giustizia che faceva sottintendere chissà quale malefatta da parte degli amministratori di allora, rei – loro malgrado – di gestire un contratto di servizi con il CNS (Consorzio Nazionale Servizi) che – a detta dei novelli Torquemada – sarebbe stato in danno ai cittadini. La richiesta di revoca del contratto in essere (anche questo, come il PRG, “senza se e senza ma”), veniva sbandierata come unica ed assoluta medicina da molti di quelli che – paladini della “(h)onestà tornerà di moda”- oggi comodamente seduti sulla poltrona comunale, hanno invece deciso di fare il contrario, anzi! All’epoca - nonostante la difficile situazione da gestire - l’Amministrazione comunale, agli inizi del 2015, incassò il parere positivo da parte dell’ANAC in merito alla ipotizzata linea di un accordo tra le parti (Comune ed azienda) che permettesse di esplicitare quelli che erano gli elementi critici del servizio. Così, nel luglio del 2015, dopo numerosi incontri con i vertici del CNS e con il Commissario nominato dalla Procura per gestire la Coop. 29 Giugno, si giunse alla stipula di un accordo. Tra i numerosi adempimenti sottoscritti – allora - dal CNS (titolare del contratto), si evidenziano i seguenti: Immediata estensione del porta a porta per organico ed indifferenziato nella Zona C (attività che fu portata a termine agli inizi del 2016); Riorganizzazione della raccolta degli sfalci 12 mesi su 12 (precedentemente era realizzata “solo” per i periodi di risveglio vegetativo), immediatamente attivata dopo la stipula dell’accordo; Potenziamento della raccolta degli sfalci sino ad un massimo di 2500 utenze (l’acquisto dei carrellati mancanti a carico del Comune – acquistati ad ottobre 2015, da informazioni recentemente assunte sono circa 3000 le utenze servite, oggi, da questo servizio); Definizione del quantitativo massimo di rifiuti indifferenziati da trattare/smaltire presso gli impianti di trattamento preposti pari a 3000 tonnellate/anno (già nei primi mesi del 2016 fu preteso il rispetto di questo limite con nota ufficiale dell’Ufficio Ambiente); Ripartizione degli introiti dalla vendita dei rifiuti differenziati (50% al Comune e 50% al CNS/29 Giugno, quando il contratto fu stipulato suddetti introiti erano al 100% nella disponibilità della ditta appaltatrice), già dal bilancio del 2016 si ha conto di questo nuovo introito; Realizzazione della mini-isola ecologica a Ponton dell’Elce, lavori per un importo pari a circa 110 mila euro, già finanziati in tariffa e quindi un “credito” da riscuotere; Realizzazione del centro servizi, lavori per un importo pari a circa 35 mila euro, già finanziati in tariffa e quindi un “credito” da riscuotere; Fornitura di una compostiera collettiva (erano 3 nel progetto iniziale, 2 sono state giudicate non necessarie, la terza avrebbe dovuto essere installata presso la mensa della scuola di Monte le Forche, analogamente a quella installata presso la mensa della Scuola di Via della Mainella che – purtroppo – giace in stato di abbandono), importo pari a circa 30 mila euro, già finanziato in tariffa e quindi un “credito” da riscuotere. Si evidenziano i circa 180 mila euro di credito ancor oggi vantato dal Comune nei confronti della ditta appaltatrice. Successivamente l’Ufficio Ambiente del Comune iniziò a segnalare (con comunicazioni scritte e protocollate) numerose criticità ed in particolare, alla luce del predetto accordo del 2 luglio 2015, evidenziò che la gran quantità di rifiuti indifferenziati che ogni giorno vengono raccolti dai cassonetti di prossimità, avrebbe comportato un aumento dei costi di trattamento e smaltimento presso gli impianti preposti. Maggiori costi di cui si sarebbe dovuto far carico anche il CNS e la sua consociata Coop. 29 Giugno in quanto il Comune, vista l’appendice all’accordo sottoscritto nel luglio 2015, era – ed è – tenuto al pagamento dei soli costi di trattamento/smaltimento dei rifiuti indifferenziati sino ad un totale massimo annuo pari a 3000 tonnellate. Ciò vuol dire che, oltre a stabilire un tetto massimo annuale dei costi in carico al Comune e, quindi, sulle spalle dei cittadini, i costi di trattamento/smaltimento dei rifiuti organici e degli sfalci/potature sono in carico al CNS/29 Giugno! Alla luce, quindi, della variazione nell’articolazione delle prestazioni contrattuali e dopo i dovuti approfondimenti tecnici (di cui si ha contezza nei verbali degli incontri svolti tra l’Ufficio Ambiente del Comune e i tecnici della Coop. 29 Giugno – esecutrice del servizio per conto del CNS), furono gli stessi tecnici della Coop. 29 Giugno che giunsero alla conclusione che fosse necessario avviare l’estensione della raccolta porta a porta nella Zona B. A fronte di questa estensione, che avrebbe quindi assicurato il contenimento del quantitativo di rifiuti indifferenziati e, quindi, annullato i maggiori costi a carico del CNS/29 Giugno in caso di superamento delle 3000 tonnellate/anno, la società erogatrice della prestazione contrattuale si sarebbe fatta carico del modesto aumento delle spese di personale (estendere la raccolta porta a porta comporta un aumento del numero delle ore di servizio del personale). Questo, però, non rappresentava un elemento di criticità, bensì una opportunità per la Coop. 29 Giugno, soprattutto alla luce delle esigenze di riorganizzazione interna della cooperativa a seguito delle note vicende giudiziarie. Il Comune avrebbe dovuto mettere a disposizione i mezzi (più personale vuol significare più mezzi) di cui il costo, come riportato nella DD n. 1144 del 22.10.2015, era stato già finanziato dalla Provincia di Roma (ora Città Metropolitana di Roma Capitale) con Determinazione Dirigenziale n. 7394/2014. Tali fondi sono stati ottenuti grazie alla richiesta di contributo avanzata dall’Assessorato all’Ambiente del Comune di Anguillara Sabazia in data 18.12.2013. La ricostruzione fatta evidenzia che: L’acquisto dei mezzi per l’estensione del porta a porta è stato già finanziato dalla Città Metropolitana per un importo pari a 153.158,80 euro; Il Comune ha già stanziato – una tantum – la somma di 15.315,88 euro per coprire i costi in carico all’Ente per l’acquisto dei mezzi. Tale somma è stata inserita nel bilancio 2015; La raccolta degli sfalci non è stata mai oggetto di “baratto” bensì, con l’accordo del luglio 2015, venne concordato un suo potenziamento (si rammenta che inizialmente erano 734 le utenze previste dal progetto, poi ampliate a circa 1500 ed infine ulteriormente ampliate a 2500. Oggi risultano essere quasi 3000 le utenze servite dalla raccolta domiciliare degli sfalci, 3000 su circa 9000 utenze domestiche); I costi di trattamento/smaltimento dei rifiuti indifferenziati in caso di mancato raggiungimento degli standard contrattuali (3000 tonnellate/anno) sono a carico del CNS/29 Giugno; I costi di trattamento/smaltimento dei rifiuti organici e degli sfalci/potature sono a carico del CNS/29 Giugno; Il Comune vanta ancora un credito di circa 180 mila euro nei confronti del CNS/29 Giugno per prestazioni non ancora onorate (la cui responsabilità, ad onor del vero, non è totalmente in capo alla ditta) sulle quali urge definire i dettagli. Per completezza si evidenzia che i tecnici della Coop. 29 Giugno, ma anche la Coop. con cui gli stessi collaborano per la campagna di informazione, lavorarono concretamente all’ipotesi di ampliamento del servizio; ciò è confermato dalla nota prot. 12099 del 03.05.2016 con la quale l’Ufficio Ambiente del Comune richiedeva al CNS/29 Giugno: “Come da incontro negli Uffici del Comune di Anguillara Sabazia tra i rappresentanti di zona del C.N.S. e i rappresentanti dell’Uff. Ciclo Rifiuti del medesimo Comune, si era deciso …. procedere con l’attivazione della raccolta porta a porta spinta anche nella zona B. Pertanto, si chiede la vostra disponibilità e le tempistiche per l’avvio delle procedure preliminari di informazione alle utenze”. Altri riferimenti che confermano il raggiungimento dell’accordo per l’estensione del porta a porta spinto in Zona B si trovano all’interno dei verbali degli incontri che si svolsero. Tutti documenti che sono nella disponibilità anche del Comune. Eliminare la raccolta degli sfalci, vuol significare ridurre i costi di trattamento/smaltimento di questa frazione che, come suddetto, gravano sulle casse della ditta appaltatrice e non sulle spalle dei cittadini. Cittadini che ora – oltre alla eliminazione di un servizio ormai consolidato e a regime – vedranno aumentare i costi per il trattamento/smaltimento dei rifiuti indifferenziati: quanti “scaricheranno” i sacchi degli sfalci e delle potature lungo le strade? Quanti metteranno la porzione “verde” nell’indifferenziato? Fortunatamente tale quantitativo può arrivare sino al massimo consentito dall’accordo del luglio 2015 pari a 3000 tonnellate/anno! Quindi un danno limitato (grazie all’accordo stipulato e previsto dai precedenti amministratori). Per completare la presente ricostruzione, forniamo alcuni dati concernenti il servizio di raccolta dei rifiuti, omettendo quantità, ricavi e costi dei materiali riciclabili (carta/cartone, plastica/metalli, vetro, etc.) e soffermandoci sulle quantità e i costi dei rifiuti indifferenziati, organici e sfalci/potature. Di che importi stiamo parlando? Vediamolo nel dettaglio. Nel 2017 sono stati conferiti, presso gli impianti di trattamento, le seguenti quantità e con i seguenti costi: Rifiuti indifferenziati: circa 2850 tonnellate, costi di trattamento/smaltimento totalmente coperti dalla tariffa pagata dai cittadini (oltre le 3000 tonnellate/anno i costi sono a carico del CNS/29 Giugno). Trattare e smaltire una tonnellata di indifferenziato costa 139,58 Euro (vedi DD n. 1601 del 29.12.2017), il totale annuo si aggira intorno a 400 mila euro; Rifiuti organici: circa 1400 tonnellate, costi di trattamento/smaltimento a carico del CNS/29 Giugno; Sfalci e potature: circa 1950 tonnellate. Il trattamento/smaltimento di questi, per un importo di circa 24 Euro/tonnellata, è a carico del CNS/29 Giugno. L’importo riferito al 2017 è pari, quindi, a circa 47 mila euro. E’ abbastanza logico ipotizzare che l’eliminazione del servizio di raccolta domiciliare degli sfalci/potature comporterà la riduzione del quantitativo correttamente conferito di questa frazione. Auspichiamo di essere smentiti e spereremmo in un comportamento virtuoso di tutti i circa 3000 cittadini che, oggi, si vedono ritirare a domicilio il bidone azzurro e che, domani, si recheranno all’isola ecologica per conferire gli sfalci/potature. Ma sappiamo, per esperienza, che ciò non accadrà per tutti. Non tutti si adegueranno. Ne consegue che chi non si adeguerà, porrà in essere modalità diverse per smaltire i residui delle operazioni di sfalcio e potature del giardino. Se abbandonerà i sacchi in strada (cosa che condanniamo nel modo più assoluto!), questi – se rimossi dagli operatori – finiranno tra i rifiuti indifferenziati, aumentando la quantità di questi ultimi, i cui costi, sino alla soglia delle 3000 tonnellate/anno, saranno sulle spalle dei cittadini. Facendo un rapido calcolo, calato all’interno degli accordi sottoscritti con la ditta appaltatrice, se anche solo il 10% del quantitativo di sfalci/potature oggi raccolto a domicilio dovesse finire in strada, pari a circa 190 tonnellate, questo verrebbe smaltito come indifferenziato. Di queste 190 tonnellate, quindi, 150 sarebbero a carico della TaRi pagata dai cittadini di Anguillara (si rammenta il tetto di 3000 tonnellate/anno) per un importo, stando al costo per tonnellata oggi pagato per il trattamento/smaltimento dei rifiuti indifferenziati (circa 140 Euro/tonnellata), pari a circa 21 mila euro. Ovviamente parte del danno (quantitativo dei rifiuti indifferenziati oltre le 3000 tonnellate/anno) ricadrebbe anche sul CNS/29 Giugno, ma questo a noi non interessa. In ogni caso i cittadini vedranno aumentare i tempi di attesa all’isola ecologica che sarà, certamente, presa d’assalto da chi ieri lasciava comodamente il contenitore blu al cancello ed ora dovrà recarsi al centro comunale di raccolta. Ma quello che suona come una vera e propria beffa è il fatto che la estensione del porta a porta sulla Zona B con il mantenimento del servizio della raccolta degli sfalci era già stato concordato a suo tempo (rimaneva fuori la ex Zona C, circa 1000 utenze, sulle quali un accordo sarebbe stato facilmente raggiungibile – vista la semplicità nella raccolta porta a porta per la conformazione urbanistica e viaria dei 3 grandi quartieri principali, Ponton dell’Elce, Colle Sabazio e Colle dei Pini); chi oggi lavora all’Ufficio Ambiente è perfettamente in grado di ricostruire i fatti dai verbali e concordare con la ditta il miglior modo per onorare gli accordi. Non è dato sapere per quale motivo ed in cambio di quale vantaggio per la comunità sia stata eliminata, oggi, la raccolta degli sfalci/potature. I fatti qui narrati dimostrano che ciò non fosse necessario. Tutto ciò premesso, vista le motivazioni sopra esposte, la scelta di “barattare” la raccolta degli sfalci/potature con l’estensione del porta a porta su tutto il territorio, è decisamente incomprensibile nonché un evidente danno che ricade sulle spalle dei cittadini. Si ricordino gli attuali amministratori quando dalla piazza gridavano allo scioglimento del contratto e con umiltà accettino i consigli che gli furono forniti al momento del loro ingresso in Comune, quando tutto ciò fu puntualmente relazionato. Relazione data proprio per evitare che tutto questo accadesse, proprio per evitare che a pagare fossero di nuovo i cittadini – già vessati da un contratto scellerato e di durata sconsiderata – perché chi scrive sapeva e sa bene che difendere gli interessi dei cittadini è ben altro rispetto a scrivere un post su Facebook. La decisione oggi assunta dall’Amministrazione dimostra, invece, che a circa 2 anni dall’insediamento, non si ha ancora contezza di come stanno le cose o, forse, non si hanno le capacità per gestirle. Enrico Stronati (Assessore all'Ambiente dal giugno 2011 al giugno 2016) Silvio Bianchini (Vice Sindaco dal giugno 2011 al giugno 2016, attuale Consigliere comunale