martedì 13 marzo 2018

Bracciano: con Giovanni Bentivoglio la Finanza entra in giunta. Municipio sempre più Palazzo dei Veleni

Bracciano a rischio corto circuito. La presunta “talpa” di Armando Tondinelli, il maresciallo delle Fiamme Gialle Giovanni Bentivoglio, è stato nominato il 2 marzo scorso, con l’ennesimo decreto del sindaco, assessore ai Lavori Pubblici. Poiché come si apprende da articoli di stampa il neonominato assessore si è occupato delle indagini riguardanti alcune delle vicende urbanistiche della storia recente di Bracciano, tra le quali quella delle palazzine di via Prato Giardino, Bentivoglio di fatto va a “collaborare” con molti dipendenti comunali che lui stesso ha indagato e perseguito. Poiché al Palazzo comunale già si respira un’aria di veleni stante i continui attacchi ai dipendenti, tanto che si è registrata una vibrante presa di posizione dei sindacati, l’aria potrebbe davvero diventare irrespirabile. Smessi i panni dell’indagatore, Bentivoglio, classe 1964, veste ora quelli di assessore e prende la relativa indennità oltre ai rimborsi spese visto che anche lui, come l’assessore al Bilancio Osimo, è residente a Civitavecchia. Un riconoscimento di non poco conto per un personaggio chiave nell’ascesa del già consigliere Tondinelli che ha fatto leva proprio sulle denunce per accreditarsi all’occhio della maggioranza degli elettori come il Salvatore di Bracciano. L’Associazione Salviamo Bracciano, affianco di Tondinelli nella fase preelettorale, da noi interpellata, commenta la nomina ad assessore di Bentivoglio come “una ottima scelta”. La stessa Salviamo Bracciano nel 2015 parlava di Bentivoglio come di “Un uomo scomodo che conosce fin troppi retroscena e che ha potuto indagare su molte vicende grazie alle denunce del consigliere Armando Tondinelli”. Tra avvicendamenti continui di segretari generali, balletti di nomine di capi area, commissioni e paventati procedimenti disciplinari, Bracciano ha proprio bisogno di questo “sceriffo”? Si tratta di una promessa mantenuta? E a Bracciano non c’era davvero nessuno che potesse occuparsi con competenza e professionalità di “Lavori Pubblici, Cimitero, Trasporti, Mobilità, Acquedotto (?) e Pubblica Illuminazione”? Perché la dichiarazione di Bentivoglio testualmente riporta la dicitura “in relazione all’avvenuta elezione di consigliere comunale” e non fa alcun accenno alla carica di assessore? Graziarosa Villani RIPRODUZIONE RISERVATA

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