venerdì 22 settembre 2017

Guardia Costiera scopre traffico illegale di cozze: 20 tonnellate in un tir su traghetto arrivato dalla Grecia

Questa mattina gli ispettori del 6° Centro di Controllo Area Pesca della Direzione Marittima di Bari, che da giorni ispezionano accuratamente gli autoarticolati refrigerati provenienti dalla Grecia, hanno inferto un durissimo colpo a importatori ed esportatori senza scrupoli, che commercializzano prodotto ittico privo di qualsiasi documento che possa comprovarne la provenienza. La Guardia Costiera ha smascherato un traffico illecito che si serve di un ingegnoso stratagemma per sfuggire ai controlli. Si utilizzano per il trasporto via mare autoarticolati con rimorchi griffati da pubblicità ingannevoli. Ciò per evitare, nelle fasi di sbarco dai traghetti, di essere sottoposti a verifica da parte dagli uomini della Guardia Costiera.
Ma nel corso dei controlli, infatti, l’attenzione degli ispettori pesca si è concentrata su un mezzo autoarticolato termo-refrigerato con targa bulgara, riportante un vistoso marchio di un’azienda produttrice di latte, panna e yogurt. Alla richiesta di apertura del rimorchio, gli uomini in azione si sono imbattuti con loro grande sorpresa in un carico consistente in oltre 20 tonnellate di cozze nere, totalmente prive di qualsivoglia informazione utile a ricostruirne la zona di provenienza. L’autista del mezzo, un 40enne di nazionalità romena, è stato subito identificato e invitato a scaricare interamente il mezzo in sicurezza all’interno della stazione navale della Guardia Costiera di Bari, dove grazie alla preziosa collaborazione dei dirigenti del servizio veterinario della locale ASL, è stato constatato l’effettivo rischio per la salute di chi avrebbe poi acquistato i mitili, decidendo per l’immediata distruzione degli stessi. Al conducente del mezzo e all’azienda esportatrice di nazionalità greca, è stata comminata una sanzione pecuniaria di 6.000 euro, con immediato sequestro di tutta la partita di mitili, ancora vivi, poi rigettati in mare al largo del porto di Bari, mediante l’ausilio dei mezzi navali della Guardia Costiera.

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