mercoledì 20 dicembre 2017

L’ipocrisia del FAI: difende paesaggio ma premia Acea la spa distruggi panorama lago di Bracciano

Ha distrutto il paesaggio del lago di Bracciano eppure in Fai il Fondo Ambiente Italiano assegna ad Acea un diploma di Corporate Social Responsability. L’azienda che, Report Ispra alla mano, è stata la causa del disastro in atto al lago di Bracciano, con soli tre mila euro, fiscalmente deducibili, può fregiarsi del prestigioso marchio del Fai e darla a bere, e il caso di dire, agli ingenui. Una goccia del mare magnum dei profitti Acea per darsi un’aura di responsabilità sociale. E a dare un tale diploma a questa azienda dagli acquedotti colabrodo, dalla voracità di profitto a scapito di ecosistemi protetti a livello europeo come il lago di Bracciano è stato l’archeologo e conte dei marchesi di Sarzano Andrea Carandini (sic). Ciò la dice lunga sia sulla gestione dei fondi Fai, divenuta un gigante e già presieduta dalla facoltosa Ilaria Carla Anna Borletti Dell'Acqua coniugata Buitoni e sulla spregiudicatezza di Acea che si vanta - lo ha fatto con il Comunicato del 3 ottobre scorso - di aver ottenuto il prestigioso riconoscimento. “Da settembre 2017 Acea – si afferma nel comunicato - sostiene le attività del FAI, Fondo Ambiente Italiano, in qualità di “Corporate Golden Donor”, contribuendo così ad al progetto di valorizzazione del patrimonio paesaggistico e culturale italiano”. Cosa prevede questo accordo? “Aderendo al programma Corporate Golden Donor – si legge sul sito del Fai - la tua azienda si qualificherà per la sua attenzione e il suo impegno concreto a favore dell’arte, della cultura e del paesaggio italiani. Sostenere il FAI è una scelta di eccellenza che porterà valore all’immagine e all’identità aziendali. Diventando Corporate Golden Donor – si legge ancora - la tua azienda riceverà strumenti di comunicazione riservati: marchio Corporate Golden Donor da utilizzare nella comunicazione dell’azienda; testi e immagini per comunicare e valorizzare il sostegno al FAI; attestato di adesione; citazione del nome dell’azienda negli strumenti di comunicazione del FAI; biglietti digitali per gli auguri natalizi”. Tutti coloro che in questi giorni stanno ricevendo gli auguri del Fai o dell’Acea con i marchi incrociati devono sapere l’ipocrisia che si cela dietro un semplice gesto di Buon Anno. Il lago di Bracciano è stato saccheggiato da Acea, il suo paesaggio è stato devastato, tutto ciò mentre a partire da Capodanno 2018, quella “perla” di azienda di Acea potrebbe continuare a prelevare. Se il FAI scrive “le aziende di successo sono quelle che hanno la maggiore capacità di guardare lontano. Iscriversi al programma Corporate Golden Donor del FAI è una scelta lungimirante e responsabile, un gesto concreto per dare valore alla Corporate Social Responsibility della tua azienda” bisogna chiedere e riflettere se Acea è stata in grado di programmare il futuro, prevedendo gli effetti del cambiamento climatico, o se invece, come tutte le multinazionali di successo, si è votata alla pratica del “mungi la vacca”? Auguri a tutti. Graziarosa Villani ©Riproduzione riservata

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