venerdì 8 settembre 2023
Bracciano ricorda i morti del 9 settembre 1943
Domani 9 settembre a Bracciano, a 80 anni dai tragici fatti che nella cittadina lacustre, dopo la notizia data l’8 settembre 1943 dell’armistizio, portarono il 9 settembre 1943 a combattimenti di Resistenza nel corso dei quali morirono i soldati Udino Bombieri e Antonio Merlo oltre a Elia Candido e Enrico Latini, per iniziativa di Massimo Perugini si terranno delle celebrazioni alla presenza di una delegazione di circa sessanta persone provenienti da Valbrenta in provincia di Vicenza.
Sarà una giornata intensa tra memoria e commozione. Alle 9 in aula consiliare incontro di commemorazione. Alle 10 davanti alla caserma dei carabinieri verranno inaugurati e benedetti il cippo e la lapide. Verranno suonati il Silenzio, l’inno di Mameli e la Canzone del Piave grazie alla presenza della banda musicale e di un trombettiere dell’Arma di Cavalleria.
Alle 11 sui luoghi di rinvenimento delle salme inaugurazione delle lapidi poste a ricordo alla presenza dei familiari e delle autorità cittadine dei Comuni di origine. Verranno inoltre ricordate le circostanze nelle quali i quattro valorosi hanno perso la vita.
Si inizierà dalla vicina via Isonzo per ricordare Antonio Merlo, poi via Braccianese (di fronte alla sede INPS per ricordare Elia Candido, quindi nella Strada Vicinale dei Cappuccini oltre supermercato INS) per ricordare Ettore Latini ed ancora via Cupetta delle Cartiere (oltre l’oratorio parrocchiale) per ricordare Udino Bombieri.
Alle ore 17 alla Chiesa della Misericordia in piazza 1° Maggio rievocazione storica dell’opera delle due donne, “Rosina” ed “Evelina” che vi accudirono le salme dei caduti. In programma anche una mostra di fotografie, reperti e testimonianze storiche. Al termine visita al centro storico guidata da Massimo Perugini con possibilità di visitare la collezione sugli strumenti di lavoro e sulle antiche attività produttive custodita dallo stesso Perugini in via dell’Arazzaria.
L'8,9 e 10 settembre la sezione ANPI Quintiliani-Bombieri di Bracciano celebrerà l'80° anniversario della Resistenza e commemora i caduti, a seguito dei combattimenti che ci furono il 9 settembre 1943 a Bracciano.
In occasione della commemorazione l'ANPI di Bracciano ha bandito un Contest creativo "Accendi la Resistenza" per progettare e realizzare un'opera che ricordi la Resistenza. Obiettivo del contest è quello di chiedere la libera partecipazione di tutt* al fine di creare un simbolo: potrà essere un racconto, una poesia, una canzone, una musica, un disegno, un dipinto, una scultura, un lavoro manuale, una danza o una fotografia, da presentare nelle modalità stabilite dal bando. https://drive.google.com/drive/folders/1-4MAnFJZt_WGR0U4ue67SBoKLyByebeJ?fbclid=IwAR03Fr4tb3OKC2HBygbd4lOjHEWwcId_7-kMiG7PUZiksibUQXvjTKTVM5o
Udino Bombieri: Era originario di Grezzana, un paese della provincia di Verona, Medaglia d'oro al valor militare caduto in combattimento a Bracciano il 9 settembre 1943, il giorno dopo l'armistizio. Sergente maggiore, capocarro e vicecomandante di plotone semoventi del 10° Reggimento Lancieri "Vittorio Emanuele II", cadde vittima di un attacco da parte dell'esercito occupante tedesco. Ricordato come uno degli eroi della Resistenza dall'ANPI, Bombieri fu il protagonista di uno dei primi esempi di lotta armata contro l'occupazione militare dell'esercito nazista in Italia e l'episodio in cui trovò la morte e per il quale è ricordato è così descritto nelle pagine dell'Associazione Nazionale Partigiani d'Italia: "... ricevuto l'ordine di abbandonare il proprio semovente ormai reso inutilizzabile da una perforante germanica, già ferito, ordinava al marconista e al pilota di lasciare il semovente e rimaneva sotto le raffiche nemiche per inutilizzarlo completamente. Colpito nuovamente da schegge di granata, non abbandonava il carro, fino a che non era sicuro di lasciarlo completamente fuori uso nelle mani del nemico. Caduto ferito mortalmente, faceva cenno al proprio comandante di plotone, che cercava di avvicinarglisi e di portargli soccorso, di non curarsi di lui, di non esporsi, di tornare al suo plotone in combattimento. Continuava il fuoco con il mitra, accasciato poco lontano dal proprio carro in fiamme, fino a che non veniva colto alle spalle e ucciso a revolverate da granatieri germanici".
Bracciano ed il paese natale Grezzana hanno inserito nella toponomastica il nome dell'eroe.
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